Attualità - 11 gennaio 2016, 21:02

Imperia: dopo un'assemblea fiume, passa il piano "lacrime e sangue" della coop Il Faggio

In uno dei momenti più difficili della storia della coop, come sottolineato in sede d'assemblea, i soci sono stati chiamati a votare un piano, approvato al termine a maggioranza assoluta, che prevede lacrime e sangue, ma che non dà a oggi garanzia di un futuro lavorativo per tutti i membri della società

Una riunione fiume, tesa e partecipata da parte dei soci della cooperativa Il Faggio, ha avuto luogo questo pomeriggio, e si è protratta oltre le 20, all'Auditorium della Camera di Commercio di Imperia. A presidiare all'ingresso, per tutta la durata della riunione, Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale.

In uno dei momenti più difficili della storia della coop, come sottolineato in sede d'assemblea, i soci sono stati chiamati a votare un piano, approvato al termine a maggioranza assoluta, che prevede lacrime e sangue, ma che non dà a oggi garanzia di un futuro lavorativo per tutti i membri della società.

Bisognava però agire. Il primo passo è stato compiuto lo scorso 4 gennaio, quando è stato chiesto all'ex Presidente Antonio Bonjean di fare un passo indietro, restituire le deleghe. Era atteso oggi in assemblea, ma come ha sottolineato oggi Mattia Rossi, presidente di Legacoop Savona, "gli è stato chiesto di non partecipare perché gli avevamo già chiesto le dimissioni da presidente", dimissioni che sono state ratificate dal cda composto da Ilaria Zucchetta, Sabrina Pastorino, Sara Vaggi, Piero De Lucia, Daniela Aicardi, Maria Dobrai, Renzo Paltrinieri, Antonio Scomersich, Krisztina Jasko e Danilo Pisano.

Sono oltre quattro milioni i debiti accumulati da Il Faggio, come più volte emerso nelle scorse settimane, e come confermato questo pomeriggio. Il passivo di tre milioni di euro attuale va sommato alla previsione di perdita del 2015.

Il cda ha presentato il piano ai soci. Lacrime e sangue, dicevamo, perché si chiede uno sforzo a tutti coloro che oggi fanno parte della Coop, e anche a chi non ne farà parte un domani.

Prima di tutto, oggi l'assemblea ha detto sì a una ricapitalizzazione, ovvero il versamento di quote, variabili tra i 1000 e i 5000 euro, da rimborsare in tre anni. Il Faggio chiede questo sacrificio ai lavoratori a tempo indeterminato, e chi deciderà di sottoscrivere l'impegno, lo farà anche in caso di licenziamento, dimissioni, o fallimento della cooperativa.

Questo dovrebbe comportare un'entrata alla società per 1milione 300mila euro. Sul punto si è acceso un netto dibattito, tra coloro che hanno voluto sottoscrivere il piano e chi invece, teme altrettanto comprensibilmente di dover pagare per il mantenimento di una società in cui non andrà a lavorare o che sarà fallita. Le conseguenze del fallimento del piano, tuttavia sarebbero state devastanti per tutti da subito, perché Il Faggio sarebbe fallito e i soci avrebbero dovuto "portare i libri in tribunale".

Per tutti è stato chiesto un ulteriore sforzo nella decurtazione del 3,87% lordo dello stipendio nel triennio 2016 e 2018. Il piano prevede anche la dismissione di due immobili, che verrebbero acquistati da una cooperativa della Lega Coop, che affitterà i locali nuovamente a Il Faggio che da questo operazione dovrebbe maturare una plusvalenza da oltre 1milione di euro.

614mila euro entrerebbero dall'accordo raggiunto con i fornitori per lo stralcio di alcuni debiti, e altri 425mila dal godimento di ferie maturate da parte dei soci. In totale il piano si prefissa un recupero di 3milioni 451mila euro.

All'assemblea erano presenti lavoratori delle strutture associate alla coop delle province di Imperia e Savona. L'approvazione del piano è stata accolta con un lungo applauso.

Francesco Li Noce