Nel corso del 2015 accelera la caduta del prezzo dell’usato in Italia, dove i valori delle abitazioni sono calati del 5%, a 1.973 euro/m² dopo un’ulteriore flessione dell’1% nell’ultimo trimestre.
I prezzi continuano a scendere confermando una tendenza in atto ormai dal 2010, anche se in alcune delle principali piazze immobiliari del Paese le quotazioni presentano variazioni positive. Solo la Valle d’Aosta chiude l’anno con un bilancio positivo relativamente ai prezzi del già esistente: 1,1%. In tutte le altre regioni si assiste a un deprezzamento del valore immobiliare della casa, con la maggior caduta in Friuli Venezia Giulia, dove i valori sono calati dell’8,3% negli ultimi dodici mesi. Subito a seguire si collocano il Piemonte (-8%) e la Lombardia (-7,2%). I ribassi minori nelle Marche (-0,9%) e in Trentino Alto Adige (-0,6%).
La Liguria, con 2.734 euro al metro quadro, continua a guidare la graduatoria dei prezzi a livello regionale seguita dal Lazio (2.648 euro/m²) e Valle d’Aosta (2.473 euro/m²). All’opposto della tabella troviamo la Calabria, fanalino di coda con i suoi 976 euro. Il 2015 è stato un anno che ha visto la prevalenza di valori negativi molto marcati a livello provinciale, con prezzi in calo in 67 delle 103 macro aree rilevabili in questo rapporto, segno che nei centri minori la fase recessiva si può dire tutt’altro che conclusa. La provincia di Roma (-12,8%) quida la lunga sequenza di ribassi davanti a Enna (-11,7%) e Torino (-10,6%). Cali a due cifre anche a Genova (-10,3%), Siena (-10,3%) e Gorizia (-10,1%). All’opposto, rimbalzi importanti nelle province di Verona (11,5%), Pesaro Urbino (9,1%) e Rimini (6,2%).
Nel ranking dei valori, Savona (3.423 euro/m²) continua ad essere la provincia più cara, davanti a Bolzano (3.117 euro/m²) e Roma (2.847 euro/m²). In tutto sono 11 le aree provinciali dove i prezzi non superano i mille euro al metro quadro, tutte al sud tranne Biella, che chiude la graduatoria dei prezzi con 754 euro al metro quadro.