Savona - 28 dicembre 2015, 17:00

Natale di magro

A parlare saranno i dati del dopo-Epifania, quelli alberghieri soprattutto. Ma se si fanno i conti con le presenze turistiche dall'Immacolata ad oggi c'è poco da sorridere. Resta ancora un po' di tempo per recuperare, però l'anomalia del caldo natalizio - che ha concesso passeggiate strepitose - non ha prodotto il boom.

Genova rema contro la tendenza dei cali, anche perché sa animare la fine dell'anno con belle mostre e grandi eventi (si pensi solo ai 101 violoncellisti che musicheranno il centro storico). Il discorso è diverso per le due Riviere, e se si guarda il Ponente è sufficiente fare la conta degli hotel che sono rimasti aperti prima di Santo Stefano. Anche i commercianti mangiano di magro: possono solo sperare in un riscatto tramite i saldi invernali, che in tutta la regione partiranno il 5 gennaio. 

A giudicare dalla folla che ha accolto le reliquie di San Giovanni Paolo II a Pietra Ligure (l'ampolla resterà in basilica sino a fine dicembre), le categorie economiche locali dovrebbero essere tentate ad esplorare le vie del turismo religioso, sinora snobbate. Un'alternativa a quello sanitario, soltanto accarezzato e audacemente immaginato durante l'avventura dell'artroprotesi di Albenga, le cui vicende non consentono rapide prospettive. 

Nel clima da freno a mano dell'ennesimo Natale della crisi, spicca il Villaggio di Natale a Calvisio, un portento di attrazioni, mercatini e spettacoli promosso dalla famiglia Granaiola che gestisce il Villaggio di Giuele. Così antitetico al piattume circostante da meritare più di un premio. 

Felix Lammardo