Politica - 21 dicembre 2015, 18:00

Savona e le dichiarazioni di Berruti al Confuoco. Bitume, inquinamento? Pongiglione e Porto elettrico: "Il sindaco non ci convince"

Il primo cittadino ha dichiarato che “il deposito non si realizzerà“ e che “le auto in colonna sull'Aurelia inquinano più delle navi da crociera”

Il sindaco di Savona Federico Berruti, dopo le dichiarazioni rilasciate ieri in occasione del tradizionale “Confuoco”, non convince. Infatti il primo cittadino ha ricevuto una tirata di orecchie dal presidente di “A Campanassa” in merito al settore urbanistico, alle cooperative, all’autorità portuale arrivando alla vicenda bitume e porto. “Il bitume non si realizzerà“ ha dichiarato in risposta il primo cittadino e così sull’inquinamento in porto, parlando di Aurelia bis, ha affermato: “Fanno più inquinamento le auto in colonna sull’Aurelia che non le navi di Costa crociere. Con l’Aurelia bis si dimezzerà il traffico”.

Sulle dichiarazioni in merito alla spinosa "questione bitume" è intervenuta Daniela Pongiglione, consigliere comunale di “Noi per Savona-Verdi”: “Dopo la mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale che impegna la Giunta e il Sindaco a richiedere al Ministero dello Sviluppo economico una nuova Conferenza dei Servizi, sorprende la certezza del sindaco alla cerimonia del Confuoco, che ha dichiarato che il bitume a Savona non si realizzerà – afferma - E' evidente che il primo cittadino è in possesso di informazioni che né noi, né il Consiglio comunale conosciamo: quali sono? I cittadini hanno diritto di saperlo, visto che è grazie a loro, alla loro grintosa partecipazione che si è raggiunto questo primo traguardo. Inoltre tali affermazioni contrastano con quanto dichiarato la scorsa settimana dall'Autorità portuale circa la compatibilità del deposito dal piano regolatore, dichiarazioni lontane dalle esigenze espresse dalla Città. E a proposito delle esigenze della Città, ricordiamo inoltre che i risultati del monitoraggio effettuato da Costa Crociere sui fumi delle navi in porto, avrebbero dovuto essere resi pubblici a metà dicembre. Ne siamo tuttora in fervida attesa”.

Invece, sulle affermazioni di Berruti secondo il quale “le auto in colonna sull'Aurelia inquinano più delle navi da crociera”, interviene il Gruppo Savona Porto elettrico: “Possiamo accettare che da quando Savona Porto Elettrico ha portato alla luce il problema dell' inquinamento delle navi da crociera, il sindaco non ci abbia mai degnati del minimo interesse. Forse non ne sente la puzza, forse ritiene normale che ci siano cittadini che non possono aprire le finestre, sfruttare i propri terrazzi o giardini nei giorni di attracco o che debbano consultare il calendario del Palacrociere per decidere quando stendere i panni o lavare i vetri. Forse interloquisce solo con i cittadini "che contano", forse ritiene Costa Crociere più importante dei savonesi... Ma non possiamo accettare dichiarazioni tecniche non supportate da dati: 1) Non è possibile affermare che le auto in colonna sull'Aurelia inquinino più delle navi: non esistono dati perché in 20 anni il Comune non ha mai eseguito monitoraggi nel porto, né è mai stato eseguito un modello di ricaduta dei fumi. 2) Studi scientifici internazionali sono in grado di stabilire la fonte emissiva degli inquinanti in base all'analisi chimica del particolato, permettendo di quantificare l'entità delle emissioni prodotte dalle auto, dalla navi e da altre fonti, ma anche queste analisi non ci risulta siano mai state eseguite. 3) Le navi da crociera stazionano in media 8-10 ore a motore acceso. 4) Il carburante utilizzato dalle navi da crociera è estremamente più inquinante di quello delle auto. Ad esempio, il contenuto di zolfo è da 100 volte (quando la nave è all'ormeggio) a 1500 volte (quando la nave è in movimento) superiore al diesel per auto. 5) La potenza del motore di un'auto di media cilindrata è 45-70 kW, mentre quella dei generatori di una nave da crociera è nell'ordine dei 60-90 MW, quindi da 1200 a 2000 volte più potente. 6) E' stato dimostrato che le navi emettono enormi quantità di particolato ultrafine, il più pericoloso per la salute, che non viene misurato da nessuna centralina della città. 7) Secondo il rapporto della Agenzia Europea dell'Ambiente, "L'impatto del trasporto navale internazionale sulla qualità dell'aria in Europa e sul clima", le emissioni navali contribuiscono in modo significativo ai problemi locali di qualità dell'aria: i dati mostrano che per il particolato, soprattutto PM2,5 e ultrafine, il contributo navale alle concentrazioni locali può raggiungere il 20-30%. In pratica, per ogni nave, è come se ci fossero circa 14mila auto in colonna per dieci ore... Certo, se non ci si informa, non si fanno monitoraggi delle emissioni o si fanno fare a chi le produce, i problemi saranno sempre altri: occhio non vede, cuore non duole... Ci preme, inoltre, sottolineare che la tutela della salute dei cittadini dovrebbe essere perseguita riducendo o eliminando le fonti di inquinamento, qualunque esse siano e non giustificandone la presenza perché "tanto le navi inquinano di meno", posto che un tale nonsenso abbia un qualsivoglia fondamento di verità”. 

Debora Geido