Si è tenuto, il 14 dicembre, nella Biblioteca del Campus Universitario di Legino, il consueto appuntamento di fine anno per lo scambio degli auguri di Natale che comprendeva anche il ricordo di Armando Magliotto a dieci anni dalla scomparsa. Alessandro Schiesaro, presidente della Spes, la società savonese per lo sviluppo e la gestione del campus universitario di Legino, ha tratteggiato, insieme alla storica Emanuela Miniati che ne sta curando la biografia, la figura alta e sempre viva di Magliotto, sindacalista, politico, amministratore, pronto ai bisogni della città. Così come il Sindaco di Savona, Federico Berruti, ha ricordato i tempi in cui, con la capacità di vedere oltre il quotidiano, Magliotto aveva dato il via al Campus dove prima era la caserma militare.
L’università di Legino, che offre i corsi di Scienze della comunicazione, Ingegneria industriale e gestionale, Infermieristica, ha saputo sviluppare una ricerca mirata in alcuni settori di punta della tutela ambientale e delle energie sostenibili, positività ben sottolineata dal Magnifico Rettore dell’Università di Genova, prof. Paolo Comanducci, tanto che molti studenti stranieri si perfezionano proprio al Campus.
Dopo la consegna dei diplomi ai laureati e dei diplomi di Tecnico Superiore in Efficienza Energetica e Europass Diploma Suppleent ai diplomati del corso ITS, la presidente AUSER, Dominica Piccardo, ha parlato della Biblioteca-Centro di documentazione di Libromondo, ospitata proprio al Campus. Libromondo mette a disposizione degli studenti del Campus e di tutte le scuole del savonese circa 4000 libri formativi su pace, ambiente, intercultura, formazione alla mondialità. Tale sezione, nell’occasione, è stata intitolata al volontario AIFO Franco Falco che le aveva dato vita molti anni fa.
La mamma di Franco Falco ha ricordato di aver educato il figlio a dare: dobbiamo dare qualcosa agli altri, perché noi siamo unici e quello è il senso dell’esistenza umana e fonte della nostra felicità. Franco sapeva di avere un tumore al cervello e di dover morire ma, dato che questa malattia non dà dolore, “mio figlio -ha ricordato la mamma- ce lo siamo goduto per tre anni rimanendogli sempre vicino, come hanno fatto anche i volontari dell’AIFO che ringrazio tanto.”
Il Centro di documentazione, dopo la scomparsa di Falco, ha continuato la sua attività per volontà dell’AIFO (http://www.aifo.it/) e ora, da circa un anno, è diventato di AUSER (http://www1.auser.it/) con lo scopo di potenziarlo, ritenendolo molto utile per la formazione dei giovani. L’Auser ha deciso anche di intitolare la sezione della Biblioteca a Falco per celebrare la nobile figura di volontario che “ha sempre creduto ed operato per la fratellanza fra tutti gli uomini. Ha lavorato per un mondo in cui non ci devono essere barriere ma solidarietà… in particolare con gli ultimi ed i più deboli.”
Come ha ribadito Giulia Stella della CGIL, le opere e gli insegnamenti restano, quando le persone passano.