Chiusura del carcere di Savona. Il problema giunge in consiglio comunale. A presentare una interpellanza in merito alla disposizione decretata dal Ministro Orlando, il consigliere di “Noi per Savona-Verdi” Daniela Pongiglione oggi nel corso del consiglio comunale.
"La firma del Ministro Orlando sul decreto di chiusura del Sant'Agostino porta nuovamente in primo piano il problema del carcere della nostra città e la necessità, ormai davvero improcrastinabile, di una soluzione concreta e definitiva – si legge nell'OdG - Del progetto di un nuovo carcere a Savona si parla ormai da quasi trent'anni, con ipotesi che hanno riguardato numerosi siti (da Santuario -Ca' di Barbé ad Albamare a Metalmetron a Passeggi), ma è evidente che, ad oggi, non c'è stata alcuna soluzione al problema".
I consiglieri chiedono nel documento alla giunta e al sindaco "di verificare presso il Ministero della Giustizia la possibilità che venga rivista o rinviata la decisione appena presa in sede governativa, in attesa che si realizzi il nuovo edificio; di portare tempestivamente in Commissione congiunta l'esame del problema “nuove carceri”; di esprimersi con chiarezza sulla possibilità di accogliere sul territorio cittadino il nuovo Istituto di pena, per consentire, in caso contrario, l'individuazione di un sito adatto fuori dal Comune di Savona”.
Ad intervenire erano stati anche i componenti della Commissione Emilia Minetti, Fausto Benvenuto, Dario Lavagna, Giovanni Maida, Daniela Pongiglione che avavo affermato: “Questa Commissione ha sempre sottolineato le criticità delle attuali condizioni del carcere di Savona, auspicando un intervento decisivo che migliorasse la qualità della vita delle persone detenute nel Sant’Agostino, ma oggi non può non rilevare il forte disagio che un trasferimento fuori Savona, in carceri lontane in Liguria o nel Basso Piemonte, potrà procurare ai detenuti stessi, alle loro famiglie e agli addetti alla tutela e alla sorveglianza. L’intervento di chiusura, dati i cospicui trasferimenti già in atto, sembra avere carattere di urgenza, e rischia di aggravare le situazioni di sovraffollamento esistenti nelle altre carceri destinatarie di tali spostamenti. E’ tutta poi da chiarire l’affermazione presente nel documento inviato dal Capo dipartimento Santi Consolo (del 7 ottobre 2015) che dice che il Ministero prevede “contestualmente [alla chiusura] la edificazione di una nuova Casa circondariale in prossimità di Savona. Poiché la chiusura è, evidentemente, avviata, riteniamo necessario un chiarimento da parte del Ministero relativo alla contestuale edificazione di una nuova Casa circondariale. Anche l’amministrazione comunale dovrà esprimersi quanto prima sul tema nuovo carcere: Passeggi è ancora in gioco? E soprattutto: Savona vuole un carcere sul suo territorio?”.