Savona - 16 novembre 2015, 17:00

Camici bianchi striminziti

Cosa può accadere in 13 anni? Di tutto: cambiano gli scenari, le aspettative e ovviamente la realtà dei fatti. E' tale il tempo che l'Italia ha impiegato per recepire la normativa europea sull'orario di lavoro per chi opera nella sanità pubblica. Una direttiva sensata, che tiene conto della responsabilità delicata di medici ed infermieri, ma difficile da attuare adesso che il sovraffollamento ospedaliero punge di più, dopo anni di tagli feroci.  

Ovviamente a farne le spese sono i soliti: gli utenti-cittadini. Sempre meno pazienti. La normativa Ue, rinforzata da un pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, prevede 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore e impone di non superare le 48 ore lavorative settimanali. Ben 13 anni di deroghe per svicolare e, nel frattempo, i mestieranti della cosa pubblica si sono occupati esclusivamente della gestione contabile del servizio sanitario. Senza fare i conti con la realtà di chi soffre, quella che brucia sulla pelle (e su tutto il resto).  

Meno personale, riduzione dei servizi, riorganizzazioni dei dipendenti alla bell'e meglio. Si conoscono benissimo gli effetti nefasti delle politiche che si spacciano per "risparmiose": dalle liste d'attesa alla permanenza in barella. E c'è, soprattutto, la qualità dell'assistenza, che in molti possono constatare anche nei pronto soccorso della provincia savonese. A costoro il compito di giudicare se, in questi anni, c'è stato un degradamento.

Sulla salute dei poveretti grava il fio per i risparmi sbandierati e perseguiti lacerando gli organici. Senza contare che, con un class action, i camici bianchi ora otterrebbero pure un maxi risarcimento dallo Stato. Sì, come rilevano i sindacati, c'è nuovamente il rischio di chiusura per alcune strutture o reparti - visto che i turni non potranno più essere coperti con gli sforzi extra di medici ed infermieri.

Ma c'è un ulteriore pericolo: l'ospedale potrebbe sostituire il sovraccarico lavorativo dei medici strutturati con l’impiego di medici specializzandi. Un'altra temibile iattura per il cittadino, che si dovrebbe accontentare di uno specializzando il quale, a sua volta, dovrebbe essere lì solo per imparare e alla presenza di uno specialista che lo supervisiona.  

Felix Lammardo