Un giornalista nevrotico, un orologio impazzito alla parete e un foglio di giornale da riempire: et voilà, ecco che dal suo taccuino spuntano i più svariati personaggi. Il chirurgo plastico con la passione (morbosa) per le piante e amante a tempo perso, la frivola gran donna e – non può mancare – il marito geloso e senza scrupoli. Tradimenti, soldi e....tanto, tanto silicone. Con un finale...esplosivo!
Il labbro della Lady è una commedia musicale di Carlo Galante su libretto di Stefano Valanzuolo, liberamente tratta da dal racconto Il caso di Lady Sannox di Arthur Conan Doyle. L'opera va in scena martedì 24 novembre al Teatro Chiabrera di Savona.
Prima recita, ore 10.00.
Seconda recita, ore 11.45.
Cast: Francesca Tassinari (Petula, Lady Sannox), Mirko Guadagnini (Narciso) Matteo Ferrara (Lord Sannox), Toni Contartese (Giornalista).
Regia e ideazione scenica: Stefania Panighini
Costumi: Massimo Carlotto
Ensemble Strumentale Del Teatro Comunale Di Modena
Direttore d'orchestra: Carlo Boccadoro
Nuova opera commissionata dal Teatro Comunale di Modena
Nuova produzione Teatro Comunale di Modena in coproduzione con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
Alla faccia del fazzoletto di Jago o del ventaglio che fa esultare il perfido Scarpia: qui la fa tutta un narciso scarlatto. Non smarrito, non segreto, ma ingenuamente esibito. Con buona pace di amante pasticcione, donna capricciosa e di un marito assai vendicativo.
Una commedia, una passeggiata sul filo dell'ironia e del surreale, sempre in sospeso tra fantasia e realtà. Con delicatezza e senza moralismi.
La chiave di lettura registica è la scansione anatomica della realtà, la radice, attraverso la raffigurazione delle particelle e dei polimeri: per illustrare la struttura molecolare della fantasia.
“Una realtà immaginaria che vive della leggerezza dei pensieri e delle idee, che ci sottopone una storia fantastica, permettendoci di specchiarci e osservarci da vicino: una storia che ci deve far sorridere, ma allo stesso tempo ci offre lo spunto per pensare in modo profondo al nostro vivere”.