Savona - 12 novembre 2015, 09:00

Intesa tra Comune, Authority e Costa, da Savona Porto Elettrico: "Ancora una volta impreparazione da parte delle autorità competenti sull'ambiente"

Martedì è stato firmato il protocollo d'intesa per lo sviluppo sostenibile nel settore crocieristico a Savona, ad intervenire il gruppo SPE

Immagine tratta dal Gruppo Savona Porto Elettrico

Protocollo d'intesa per lo sviluppo sostenibile nel settore crocieristico a Savona. Martedì è stato firmato l’accodo tra Comune di Savona, Autorità portuale e Costa Crociere: dopo le foto di rito, le firme, le strette di mano e le dichiarazioni, il Gruppo Savona Porto Elettrico fa un'analisi. “Ancora una volta, le autorità competenti dimostrano impreparazione in tema di ambiente, sordità nei confronti delle istanze dei cittadini e latitanza nella tutela della salute”, affermano dal gruppo ed ecco perché.

“Innanzitutto vogliamo spiegare che cos'è il GREENWASHING – affermano da SPE - E’ una definizione anglosassone per indicare una strategia comunicativa che enfatizza la sensibilità ambientalista e conferisce una immagine positiva alle proprie attività, distogliendo l’attenzione dagli impatti ambientali prodotti dalle stesse. Quello a cui abbiamo assistito ieri è una tipica operazione di Greenwashing, vediamo perché:

si è parlato di sensibilità ambientale, ma in vent'anni, né l'Autorità Portuale, né il Comune di Savona hanno mai pensato di monitorare l'impatto sulla qualità dell'aria prodotto dalle navi da crociera. Lo ha fatto quest'anno Costa Crociere, ma con tutto il rispetto per la buona volontà, un monitoraggio, per avere valore scientifico, deve essere condotto in totale assenza di conflitto d'interesse.

• Il cambio di lampadine con i LED è un processo irrinunciabile: le tradizionali e le alogene non verranno più prodotte

•  L'Exhaust Gas Cleaning System, più noto come scrubber, è l'unico sistema su cui gli armatori sono disposti ad investire perché permette loro di usare in navigazione e in banchina carburanti a basso costo, con contenuto di zolfo, al momento, vietato dalle norme. Questo non ha niente a che vedere con l'impegno verso la protezione ambientale e il clima, ma solo con la riduzione dei costi. Inoltre, l'efficienza di questi sistemi, diminuisce quando c'è fluttuazione nel carico dei motori e quando non sono a massimo regime (es. in banchina). Di fatto, si esporrebbe la città ad un possibile peggioramento emissivo di ossidi di zolfo. Inoltre, gli ossidi d'azoto (precursori dell'ozono) non vengono ridotti e non ci sono dati attendibili per la percentuale di riduzione del particolato (fonte EPA).

Riguardo allo smaltimento dei rifiuti, sarebbe stato interessante avere notizie sullo smaltimento delle acque nere e grigie, delle acque di sentina e dell'uso dell'inceneritore di bordo, con relativo smaltimento delle ceneri.

• Ci stupisce che si pensi ad un sistema di protezione per i cetacei dopo 20 anni di traffico nel Santuario.

“Resta il fatto che l'eutrofizzazione delle acque, dovuta alle emissioni liquide e di NOx, determina una diminuzione del plancton marino che mette a rischio la sopravvivenza dei cetacei e degli altri pesci del nostro mare. Questi sono solo alcuni punti eclatanti che abbiamo voluto stigmatizzare, ci sarebbe da scrivere a lungo”. 

Debora Geido