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Coldiretti Informa | 10 novembre 2015, 13:30

Coldiretti Liguria, gli allevamenti liguri strozzati dal prezzo del latte: “Meglio chiudere e abbandonare il territorio”

Domani presidio degli allevatori e di Coldiretti Liguria al Terminal Traghetti di Genova per la difesa del latte e dei consumatori.

Coldiretti Liguria, gli allevamenti liguri strozzati dal prezzo del latte: “Meglio chiudere e abbandonare il territorio”

 

“Meglio chiudere e abbandonare tutto” così la pensano gli allevatori del settore latte dell’appennino ligure: dal 2010 i capi sono in continua diminuzione. A fronte di un latte di qualità, proveniente da vacche che hanno visto solo pascoli e fieno dei prati situati nelle valli liguri, viene riconosciuto un prezzo ormai insufficiente non solo a garantire un reddito alle imprese, ma anche a pagare i costi di produzione del latte.

"Il latte ormai è una commodity spiega il presidente regionale di Coldiretti Liguria Gerolamo Calleri attorno a cui ruotano interessi economici di livello mondiale. Se pensiamo che il costo di produzione del latte in Paesi come Australia e Nuova Zelanda si aggira intorno ai 25 centesimi al litro, ma con un prezzo al dettaglio che oscilla tra 1,2 e 1,6 euro al litro, ci rendiamo conto che non paghiamo il valore del prodotto ma costi infrastrutturali, amministrativi e commerciali che non hanno nulla a che vedere con il latte stesso. La Liguria, oltre a rappresentare una piccola goccia della produzione nazionale, sconta una situazione orografica particolarmente difficile e una cronica mancanza di vie di accesso che rendono la raccolta del latte assolutamente antieconomica, soprattutto se rapportata alle piccole quantità prodotte".

Non è facile uscire da una situazione in cui una piccola economia di carattere prevalentemente locale risulta schiacciata dalle logiche produttivistiche e capitalistiche delle multinazionali, ma per Calleri una via di uscita potrebbe essere "la trasformazione del latte in formaggi: in questo la Liguria non è seconda a nessuno, potendo contare tra molte produzioni tipiche e tradizionali. Basti pensare che la Liguria è la quarta regione italiana per numero di prodotti iscritti nell'elenco nazionale e, tra questi, 20 sono proprio lattiero-caseari, dal Brusso della Valle Arroscia alla Formaggetta di Brugnato. Sicuramente la trasformazione del latte in formaggio aumenta il valore aggiunto della materia prima e ne allunga la vita commerciale, rendendo giustizia a un patrimonio di fatica e sudore». Ma il latte non è solo formaggio: è anche yogurt, gelati, dolci: «Un prodotto che si presta a mille utilizzi. Abbiamo necessità di creare una rete economica e imprenditoriale per utilizzare un prodotto con caratteristiche nutrizionali e di salubrità assolutamente sopra la media", afferma Calleri.

"Non dimentichiamo inoltre il valore ambientale che l’attività di allevamento riveste per un territorio fragile come la Regione Liguria – aggiunge il presidente Calleri – Senza il pascolo dei bovini, da carne e da latte, il bosco che già rappresenta oltre il 70% del nostro territorio continuerebbe nella sua avanzata inesorabile, con tutti i problemi che una naturalizzazione improvvisa comporta: frane, allegamenti, incendi. Un conto salato che spesso ci viene risparmiato per l’opera di prevenzione silenziosa ma attiva svolta dalle imprese agricole".

Per questo Coldiretti Liguria chiede un forte impegno da parte delle istituzioni locali e nazionali per garantire il giusto reddito alle imprese e segnala come sia necessario che l’Unione Europea sia più attenta alle esigenze dei propri territori e dei propri cittadini.

Domani, mercoledì 11 novembre, dalle 9,30 alle 18, presidio degli allevatori e di Coldiretti Liguria davanti alla Coop A. Negro, nel piazzale antistante il Terminal Traghetti di Genova, da via Milano.

Alle 11, sul piazzale, si svolgerà anche una conferenza stampa alla quale parteciperanno l'assessore regionale all'Agricoltura Stefano Mai, il presidente di Coldiretti Liguria, Gerolamo Calleri, il presidente dell'Ara-Associazione regionale allevatori Stefano Ghiso, il direttore generale di Coldiretti Liguria Giovanni Moretti, i presidenti e i direttori provinciali di Coldiretti, rappresentanti delle Associazioni dei consumatori liguri.

La manifestazione si inserisce nel quadro della mobilitazione nazionale avviata da Coldiretti per la difesa del latte italiano e per tutelare i lavoratori del settore schiacciati dalle multinazionali con prezzi di acquisto inferiori ai costi di produzione.

Coldiretti, con il sostegno di molte associazioni dei consumatori, denuncia:

  • Il latte italiano viene sostituito con latte di provenienza sconosciuta, senza l’indicazione dell’origine in etichetta e senza trasparenza sugli ingredienti utilizzati: solo 1 busta di latte UHT su 4, vendute in Italia, contiene latte italiano.
  • Le industrie acquistano semilavorati di latte (cagliate, caseine e caseinati) di provenienza straniera, per produrre formaggi, yogurt e mozzarelle, spacciandoli per made in Italy: una mozzarella su 2 consumate in Italia è prodotta con cagliate straniere.
  • Il latte viene pagato ai lavoratori pochi centesimi, meno di quanto costa produrlo.
  • Contemporaneamente il prezzo per i consumatori resta inalterato ed è ai più alti livelli in Europa.

 

 

 

Queste le conseguenze: dall’inizio della crisi hanno chiuso più di 3 stalle al giorno; si sono persi 32 mila posti di lavoro; le montagne sono state abbandonate; c’è meno “verità” e sicurezza sulle tavole delle nostre famiglie e nei prodotti per i bambini.

 

 

c.s.

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