Via libera al bilancio di previsione 2016 e 150 milioni di euro di investimenti nei prossimi tre anni. Questi, in sintesi, i punti più importanti all’ordine del giorno approvati dal Comitato Portuale svoltosi questa mattina. Il voto favorevole al bilancio di previsione, preceduto dal positivo parere del collegio dei Revisori dei Conti che ha sottolineato l’aderenza al dettame del contenimento della spesa pubblica, presenta un avanzo di competenza previsto per il 2016 di € 2.718.000.
Il gettito delle tasse portuali si mantiene stabile rispetto all’esercizio 2015 mentre registrano un decremento di € 600.000 le entrate per canoni demaniali, dovuto alla chiusura dell’impianto TRI, Terminal Rinfuse Italia per interruzione dell’attività della centrale termoelettrica di Vado Ligure.
Le entrate correnti previste ammontano a € 18.336.000 mentre le uscite correnti si attestano su € 11.613.000. Le uscite per consumi diminuiscono del 10% circa rispetto al 2010, secondo le indicazioni della legge 95/2012 e della legge 89/2014. Le entrate in conto capitale sono stimate intorno a € 24.100.000, ripartite tra mutui per circa 20 milioni e trasferimenti dalle casse dello Stato relativamente alla quota di Iva destinata ai porti nell’ambito dell’applicazione dell’autonomia finanziaria e finalizzata alla realizzazione di opere infrastrutturali.
Approvato dal Comitato Portuale anche il programma triennale degli interventi che in totale ammontano a 150 milioni di euro sui tre anni 2016/2018. L’avanzo di amministrazione complessivo per l’esercizio 2016 ammonta a 21.262.660 Euro.
Per il 2016 l’Autorità Portuale prevede uno schema di interventi del valore complessivo di circa 20 milioni di Euro, strutturato su due linee d’azione principali, rivolte da un lato a potenziare le infrastrutture portuali e a sviluppare le progettualità del nuovo Piano Regolatore, dall’altro a tutelare le aree urbane prossime ai bacini portuali e il litorale, migliorandone la vivibilità e proteggendo il territorio e l’ambiente.
L’Autorità Portuale conferma grande attenzione agli aspetti ambientali e urbanistici, individuando le risorse per diversi interventi di riqualificazione urbana e risanamento del litorale, anche in ottemperanza ai protocolli d'intesa siglati con il Comune di Savona ed il Comune di Vado Ligure, per l’attuazione dei “Progetti Integrati Urbani".
Per quanto riguarda il bacino di Savona si prevede il riordino della spiaggia “Eroe dei due mondi” ; la demolizione del capannone T1 e la sistemazione delle aree limitrofe; la risagomatura del terrapieno di Zinola con sistemazione degli arenili e dei locali di servizio e lavori per l’attraversamento ferroviario del Prolungamento a mare; una serie di interventi di manutenzione straordinaria su aree ed immobili, ferrovie nei due bacini portuali a Vado e Savona (in totale 5.500.000 Euro).
Nel caso del porto di Vado, saranno avviati diversi interventi funzionali alla realizzazione della piattaforma multipurpose: la viabilità in sovrappasso all’Aurelia; la realizzazione dei nuovi oleodotti nell’area S16; l’adeguamento del terminal ferroviario intermodale di Vado Ligure; la messa in sicurezza del torrente Segno; il rifacimento della passerella ciclo-pedonale alla foce del torrente ; gli impianti per l alimentazione elettrica della piattaforma; la realizzazione di una nuova viabilità e dei varchi portuali dedicati alla piattaforma (in totale 14.665.000 Euro).
Il Comitato ha anche approvato il rilascio di una concessione quadriennale alla Mondomarine spa per l’uso della catenaria presente nel tratto di mare antistante la banchina nord-est del bacino portuale di Savona per l’ormeggio di imbarcazioni della lunghezza fino a 60 metri.
Questa mattina al Comitato Portuale è intervenuto anche l'assessore regionale Edoardo Rixi e si è parlato dell'accorpamento tra Genova e Savona.
"Ci sono degli elementi - ha sottolineato l'esponente della maggioranza - che per la nostra regione turbano molto le autorità portuali. Dobbiamo cercare di traghettare la nostra portualità oltre la riforma e di dire la nostra a livello nazionale. La Liguria non può e non deve essere esclusa dalla riforma che dovrebbe rilanciare le autorità portuali di questo paese”.
“Sarebbe giusto prevedere un tavolo a livello regionale per parlare con il presidente in carica e capire quali potrebbero essere le richieste politiche rispetto ad un ipotetico decreto - continua Rixi - Questo servirebbe a capire come procedere e se la regione vuole accorpare i suoi porti, tenerli divisi, fare una regione portuale oppure spacchettarla con una parte della Toscana".
"Credo siano scelte che vanno condivisa con il territorio. Un territorio fragile come il nostro non può prendere decisioni dall’alto ma condivise", conclude Rixi.