Politica - 15 ottobre 2015, 16:15

Elezioni comunali di Savona, ecco i perchè del sostegno di Bruno Spagnoletti alla candidatura a sindaco di Di Tullio

"Tanti mi chiedono, in pubblico e privato, quale Santo mi sia mai apparso per convertirmi a sostenere la possibile candidatura di Livio Di Tullio a Sindaco di Savona per il PD, rispondo senza alcuna reticenza o imbarazzo com’è nel mio stile e nella mia cultura".

I tanti perché del sostegno dell'ex sindacalista Cgil Bruno Spagnoletti alla candidatura di Livio Di Tullio a sindaco di Savona. 

Di seguito il suo pensiero:

"Tanti mi chiedono - in pubblico e privato - quale Santo mi sia mai apparso per convertirmi a sostenere la possibile candidatura di Livio Di Tullio a Sindaco di Savona per il PD, il Centro Sinistra e Liste Collegate e perchè mai?

Rispondo - senza alcuna reticenza o imbarazzo com’è nel mio stile e nella mia cultura:

  1. Non vedo ancora alternative credibili e serie all'orizzonte! Credo che il PD - se non si vuole suicidare - debba svoltare e innovare in profondità punti programmatici delicatissimi e decisivi per il futuro di Savona a iniziare da Ambiente (Bitume, Porto Elettrico, TPower; Sistema di Potere) e nodi conseguenti, consumo tendente allo Zero del suolo, riconversione Edilizia ecc.

  2. Senza Di Tullio, il Centro sinistra che dovrà guardare a Sinistra, non esiste nè come possibilità di alleanza a sinistra nè come svolta progettuale da me auspicata.....perché non sarebbe competitivo e destinato a una sonora sconfitta.

  3. Perché dopo Federico Berruti (che si è voluto bruciare con le sue mani e i suoi vizi), Livio è il più bravo e competente politico e amministratore che il mercato del PD savonese oggi offre sulla piazza.

  4. Perché gli voglio bene, lo conosco da giovincello alle prime armi e so che fondamentalmente è bravo, per bene, capace di relazionare, disponibile al confronto e a cambiare opinione se giustamente incentivato a ragionare e dialettizzare.

  5. Perché Chi pensa ad alternative serie come Isabella Sorgini è fuori di testa e capisce poco di relazioni, amicizie, solidarietà tra compagni e compagne.....delle altre alternative sussurate...stendo un velo e non parlo...a meno che non rinasca Magliotto e non sia ridiventato giovane Scardaoni! 
  1. Perché Livio è coraggioso, coerente e come me quando è convinto che una quistione è giusta va avanti anche a costo di ridurre i consensi degli yes man; Lo affermo - in scienza e coscienza- avendolo sperimentato e verificato sulla mia pelle e sulla mia "dura" vita di esiliato forzato a Genova matrigna: in Provincia di Savona Livio Di Tullio è stato l'unico (insieme a Giiancarlo Pinotti) (sappiatelo Shasa  Eliana Pinotti) a togliere il veto al mio ritorno alla Camera del Lavoro di Savona per svolgere il mio ruolo di Segretario Generale regionale della Filt Cgil, della Federazione Formazione e Ricerca e di Responsabile dell'Ufficio Economico della Cgil Liguria, assummendosene tutta la responsabilità contro quasi tutti i yes man di contorno....a differenza dell'accoglienza che ho avuto a Genova grazie a Compagni veri e straordinari come i compianti
    Giovanni Peri, Franco Sartori. Ugo Gaione e Paolo Arvati e i compagni vivi come Claudio Regazzoni, Angelo Sottanis,  Manuela Noli, Claudio Croci, Renzo Miroglio, Andrea Ranieri ...e tanti altri che non cito ma sono nel mio cuore.

Il capo d’imputazione nei miei confronti che ha motivato, prima la mia condanna in contumacia (25 lunghi anni) e poi l'esilio da Savona (12 lunghi anni), era lo "strappo" politico che realizzai nel 1990 quando decisi di rispondere "si"  all'appello per l'Unità Socialista e di aderire al PSI e al PSE....dove dopo 8 anni e oltre ....arrivarono quasi Tutti i "duri e puri" di allora (PDS, DS, PD)...con qualche eccezione! Qualcuno che era Comunista (per dirla con Gaber) andò ben oltre le Colonne d'Ercole e qualcun altro diventò - addirittura - Consulente surrettizio delle Imprese...a iniziare dalla 3M di Ferrania che avevo lasciato con 2.200 operai, impiegati, tecnici e ricercatori e ho ritrovato, dopo il disastro industriale ben orchestrato, consigliato e incentivato ....nelle macerie dell'oggi!

Cosa c'entrasse il mio "strappo" politico con il mio ruolo di Dirigente della CGIL autonoma, pluralista e unitaria....resta uno dei Misteri di Savona!

La ridicola ostinazione e le assurde conseguenze che ho dovuto sopportare per 25 anni di giornaliero viaggio (con tutti i mezzi di trasporto) da Cairo Montenotte e poi Millesimo per Genova andata e ritorno, era persino giustificata con la scelta di mia moglie Maria di candidarsi nella Lista del PSI di Cairo Montenotte con Osvaldo Chebello (sappilo Stefania Chebello ), ottenendo un successo di consensi per il PSI e di preferenze per Maria Candidata che, da un lato resterà nella ..cronaca della politica cairese e dall'altro motivò la rottura dell'alleanza storica PCI-PSI a Cairo, il NIET a Osvaldo Sindaco e a Maria Assessore e...la pessima soluzione trovata del primo compromesso storico realizzato in un Comune italiano e la consegna del Sindaco di Cairo alla "sconfitta" DC nella persona dell'Avvocato Castagneto e del Vice Sindaco al PCI nella persona della Maura Camoirano!

Per correttezza intellettuale devo aggiungere che il segnale Divieto di Accesso è stato eliminato e, divelto, anche durante il periodo della Segreteria Generale della Cgil di Savona del compagno Francesco Rossello.

Scusate lo sfogo.....ma sono 25 anni che me lo porto dentro e, prima o poi, dovevo pur confessarlo per non esplodere e mandare al Paese richiamato nella canzonetta di Alberto Sordi “Te c'hanno mai mannato a quer paese” i tanti yes man e woman e quanti si permettono di darmi consigli di stili di vita: come è scritto nella mia immagine di Copertina "ci sono uomini di parole e uomini di parola...una vocale può cambiare il Mondo"

 

 

 

c.s.