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Attualità | 06 ottobre 2015, 12:29

Accorpamento porti, enti e istituzioni locali unite: "Savona merita l'autonomia"

"La riforma del sistema portuale mette a rischio gli investimenti e la crescita del territorio"

Accorpamento porti, enti e istituzioni locali unite: "Savona merita l'autonomia"

Accorpamento delle Autorità Portuali? “La riforma è pronta”, come ha annunciato pochi giorni fa il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio all’inaugurazione del 55° Salone nautico. Savona va con Genova e l’Authority della città della Torretta dice no. Secondo i contenuti del decreto attuativo della riforma gli enti portuali passeranno da 24 a 14.

"La riforma del sistema portuale mette a rischio gli investimenti e la crescita del territorio". A dirlo a voce unanime enti e istituzioni savonesi che oggi nel corso di una conferenza stampa hanno voluto dichiarare la propria contrarietà alla riforma ed evidenziare i rischi di ricadute per il savonese. Erano presenti il presidente dell'Autorità Portuale di Savona, Gianluigi Miazza, il sindaco di Savona Federico Berruti, il presidente della Provincia Monica Giuliano, il direttore dell'Unione Industriali di Savona Alessandro Berta, il suo vice presidente Gerardo Ghigliotto e i rappresentanti delle categorie sindacali Cgil, Cisl e Uil.

"Il porto rappresenta l'industria fondamentale della nostra Provincia, l'accorpamento con Genova significa perdere le possibilità di investimento e crescita che ci sono e che si stanno attuando nel nostro territorio - afferma il presidente dell'Authority Miazza - Per questo oggi ribadiamo con forza il nostro no alla riforma del Governo in un'ottica di crescita e di mantenimento di ciò che abbiamo. Sono presidente da trenta mesi ed é la sesta volta che assisto al tentativo di annessione di Savona con Genova, la battaglia va avanti per mantenere l'autonomia"

A sostenere le riforme del Governo Renzi, ma a schierarsi contro le ricadute dell'accorpamento dei porti sul nostro territorio, é il sindaco di Savona Federico Berruti che ha affermato: "Questo governo sta operando bene, ma le terapie delle riforme di razionalizzazione calate sul nostro territorio mettono a rischio Savona e la crescita della Provincia. Infatti stiamo assistendo, impotenti, alla progressiva delocalizzazione delle azioni di governo del territorio verso altre città".

Diverse azioni di governo del territorio andrebbero smembrate tra Imperia e Genova. Dopo il sistema di riforma delle Province, a Savona sono a rischio anche la Prefettura (verso l'accorpamento con Imperia), la Questura, la caserma dei Vigili del Fuoco e la Camera di Commercio (che si unirà a Imperia), il porto invece a Genova.

Il primo cittadino ha ribadito la sua contrarietà all'accorpamento del porto con il capoluogo: "Savona ha sempre rappresentato un pezzo importante dello sviluppo sociale e industriale del territorio - continua - Non é bene che diventi una delegazione di un ente metropolitano. Sottrarre azioni di governo a questa città sarebbe un errore storico".

"Ci giochiamo tutto nei prossimi mesi, tra difficoltà di riorganizzazione e scarsità di risorse, il territorio rischia una trasformazione profonda, in negativo", é intervenuto il presidente della Provincia, Giuliano. "Il porto di Savona merita l'autonomia, questo é un momento di profonda difficoltà e trasformazione per la città e l'intero territorio", ha affermato Ghigliotto dell'Unione Industriali".

Preoccupato per le conseguenze industriali il direttore Uisv, Alessandro Berta: "Così come é posta la riforma, questa non porterebbe vantaggi nell'operatività dei traffici - afferma - Non si tratta di una lotta tra i terminalisti di Savona e quelli di Genova, ma rischiamo di perdere il bacino di traffico di competenza che viene dal Piemonte".

Debora Geido

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