Attualità - 05 ottobre 2015, 08:15

Senza una casa per colpa della crisi: il dramma di una pensionata di Savona

La donna percepisce 900 euro di pensione e da mesi cerca un appartamento con un affitto a prezzi bassi, senza l'obbligo di cauzione

“Per comprare la sala mi alzavo tutte le mattine alle cinque per lavare le scale. Dopo tanti sacrifici e una vita spesa a lavorare non pensavo di rischiare di ritrovarmi senza una casa”. Ha la voce spezzata a tratti dai singhiozzi Maria (nome di fantasia ndr), quando racconta che è stata sfrattata dall’appartamento in centro Savona, dove da anni vive con figlio. Il 22 ottobre la donna dovrà lasciare la casa e da mesi sta cercando una nuova sistemazione.

Un’impresa che si sta rivelando praticamente impossibile. La 68enne percepisce infatti 900 euro di pensione, quindi non ha problemi a pagare un affitto basso. Le difficoltà però arrivano nel momento in cui a questo va aggiunto la cauzione di almeno tre mesi, più eventuali spese di agenzia immobiliare. Maria poi è affetta in parte da una disabilità deambulatoria, per cui sta cercando un appartamento al piano terra, massimo al primo piano, oppure uno stabile con ascensore.

Una storia, la sua, come tante, simile a troppo che si sentono in questo periodo. “Io sono calabrese, racconta la pensionata, ma mi sono trasferita a Savona decenni fa. Con mio marito abbiamo sempre vissuto qui. Abbiamo lavorato per anni, fatto tanti sacrifici e ora eravamo in pensione entrambi. Poi lui si è ammalato e a marzo è mancato. Con entrambi le pensioni riuscivamo a star dietro a tutte le spese per l’affitto, ma ora è dura e devo cambiare quindi casa”.

Da mesi la donna non esce dal suo appartamento perché per usare l’ascensore è necessario pagare cinquanta euro al mese. Soldi che però servono per comprare da mangiare.

Insieme a lei vive il figlio, Giovanni (nome di fantasia). Quarant’anni, di cui molti spesi anche lui a lavorare. L’uomo mesi fa si ammala, niente di grave e incurabile, ma deve ripiegare su lavori meno impegnativi.  Ma nella Savona di oggi diventa sempre più difficile trovare un’occupazione. Impossibile se hai delle limitazioni.

“Da mesi cerco una sistemazione per me e mia madre, spiega l’uomo. Va bene in qualsiasi quartiere, da Santa Rita, all’Oltreletimbro e le assistenti sociali che ci seguono si sono dette disponibili a darci una mano in termini economici”.

“In questi anni abbiamo partecipato anche a tutti i bandi per l’assegnazione di una casa popolare, ma siamo sempre in fondo alla classifica. Dal 22 ottobre rischiamo di ritrovarci in mezzo ad una strada. Chiediamo solo una casa ad un affitto normale. E di mantenere la nostra dignità”, conclude Giovanni.

Per chi desiderasse mettersi in contatto con la famiglia, può parlare con Simona Saccone Tinelli, della Custodes Terrae, al numero 3457127808 oppure scrivere all’indirizzo  mail lemon01@alice.it.

Cinzia Gatti