Attualità - 30 settembre 2015, 10:00

Pubblicare sui siti hotel un prezzo più basso di quello dei portali di prenotazione: la richiesta di Federalberghi Savona

Un'azione per tutelare consumatori e imprese

 

Federalberghi Savona sottolinea l'importanza di tutelare consumatori e imprese, l'eliminazione delle  clausole che impediscono agli alberghi di pubblicare sul proprio sito internet un prezzo più basso di quello pubblicato sui portali di prenotazione sarebbe un beneficio sia per gli operatori del settore che per i clienti.

"Per una camera d'albergo venduta su un portale a 100 euro – spiega  Federalberghi  - il cliente paga 100 e l'albergo riceve 80.Se l'albergo potesse mettere in vendita la stessa camera sul proprio sito a 90 euro, il cliente pagherebbe 90 e l'albergo incasserebbe 90: entrambi guadagnerebbero 10 euro.

"Oggi questi sconti sono vietati a tutto vantaggio dei grandi portali – evidenzia il direttore nazionale di Federalberghi Alessandro Nucara  - che drenano ingenti risorse su cui non pagano le tasse in Italia, neanche nel caso di un cliente italiano che prenota un albergo italiano.

L’intervento del legislatore si rende indispensabile ed urgente a causa del peso

schiacciante dei grandi portali. Basti considerare il fatturato consolidato del gruppo

Priceline (che gestisce il sito Booking.com ed altri sistemi di prenotazione) che è superiore

a 39 miliardi di euro all'anno, mentre le 33mila aziende alberghiere italiane fatturano nel

complesso circa 19 miliardi di euro. In altri termini, Booking.com è 68.000 volte più grande

dell'albergo con il quale si confronta, che quindi non dispone di nessun potere negoziale”.

 

"Le nostre preoccupazioni - dice Nucara - sono aggravate dalla lettura di un

recentissimo rapporto dello Sportello Europeo dei Consumatori, il quale conferma che

l'intervento dell'Autorità Antitrust è risultato insufficiente, e pertanto i portali possono

continuare ad influenzare negativamente la concorrenza, stabilendo un prezzo sotto al

quale non è possibile andare."

 

Una legge analoga a quella che si chiede di approvare in Italia è in vigore in Francia

dal 6 agosto di quest'anno (<<L'hôtelier conserve la liberté de consentir au client tout

rabais ou avantage tarifaire, de quelque nature que ce soit, toute clause contraire étant

réputée non écrite>>). Anche in Germania vigono le medesime regole, in seguito ad una

decisione dell'Autorità Antritrust, adottata nel dicembre 2013.

 

"Ciò significa - conclude Nucara - che oggi il sistema turistico italiano si trova in

condizione di grave svantaggio rispetto a due dei principali mercati concorrenti. Chiediamo

quindi che Governo e Parlamento provvedano con urgenza a colmare questa differenza, a

tutela dei consumatori e delle imprese e di un settore che genera oltre il dieci per cento del

PIL e dà lavoro a due milioni di italiani".

 

c.s.