"Gli addebiti che hanno portato al licenziamento di Dario Lavagna e Luigi Cavaliere sono molto ampi e documentati. Per ATA hanno determinato un danno economico e di immagine". ATA scioglie ufficialmente le riserve ed interviene pubblicamente per raccontare la sua "verità" sulla vicenda che ha portato al licenziamento dei due lavoratori.
"Sinora, spiega la Presidente Sara Vaggi, abbiamo tenuto un basso profilo, in coerenza con l'immagine dell'azienda. Dal 2009 sono state licenziate cinque persone e nessuno era iscritto alla Cisl. Anche in questo caso non abbiamo emanato un provvedimento contro il sindacato".
"I lavoratori, ha spiegato l'avvocato Andrea Rosso, prima del licenziamento sono stati colpiti da un provvedimento disciplinare di sospensione, derivante da un periodo di osservazione molto lungo".
"A Lavagna sono stati contestati oltre 25 episodi e gli addebiti vanno dal mancato rispetto dell'orario di lavoro, all'abbandono dello stesso, all'utilizzo improprio di mezzi ambientali. Per quanto riguarda l'allontanamento dal posto di lavoro sono stati riscontrati otto momenti ben circostanziati e documentati".
Dario Lavagna è stato poi convocato in azienda e ha prodotto una difesa sia scritta che orale, che però, come precisa ATA, non hanno scalfito il quadro istruttorio. Identica prassi è stata seguita per Luigi Cavaliere :"Anche gli addebiti constatati in questo caso hanno prodotto un danno economico all'azienda: si parla di violazioni reiterate".
"Ata, ha spiegato Luca Pesce, è passata da avere 125 dipendenti nel 2013 ai 230 dei 2015. Ad oggi ha stabilizzato 14 persone e dal 2010 chiuso, anche se magari di poco, il bilancio sempre in attivo. Il fatturato è passato da 13 milioni nel 2013 a 18 milioni nel 2015".