Il prossimo 31 dicembre 2015 scade il Contratto Collettivo Nazionale del settore Metalmeccanico. In Italia gli interessati sono più di 1,5 milioni di lavoratrici e lavoratori, mentre in Provincia di Savona gli interessati sono circa 5 mila. Come sta succedendo in tutto il Paese anche a Savona la FIOM inizierà la settimana prossima una straordinaria discussione e consultazione in tutti i luoghi di lavoro. Porteremo le nostre idee e proposte, ascolteremo quelle delle lavoratrici e dei lavoratori per costruire insieme una piattaforma contrattuale rivendicativa che presenteremo a Federmeccanica dopo l'approvazione con il voto di tutte le lavoratrici e dei lavoratori, iscritti e non iscritti al Sindacato.
La difesa dell'occupazione e l'affermazione di un lavoro stabile e con diritti passa oggi dalla riconquista di un nuovo contratto nazionale. Per i metalmeccanici quest'obiettivo, secondo noi prioritario e importante, non è mai stato così difficile da realizzare. Il rischio concreto è che non ci sia nessun rinnovo contrattuale.
Le deroghe introdotte per legge e le modifiche delle norme sul lavoro introdotte dall'attuale governo, stanno minando le basi del contratto collettivo nazionale e dell’insieme del welfare. Bisogna riconoscere che nel zigazagare di Renzi fra un annuncio e l’altro c’è una stella polare che indica una rotta costante: ridurre per l’impresa il costo del lavoro e costringere per legge i lavoratori ad accettarlo. Non è bastato il Jobs Act? Adesso è sempre più forte il tentativo di far fuori la contrattazione nazionale riducendo l’orizzonte del negoziato all’impresa. Insomma di far fuori finalmente il contratto nazionale.
Per poter riconquistare il contratto è indispensabile coinvolgere tutte le tipologie di lavoro presenti nelle imprese metalmeccaniche applicando le regole sulla certificazione della rappresentanza e sulla democrazia previste nell'accordo interconfederale del gennaio 2014 sottoscritto da CGIL CISL e UIL insieme a Confindustria, per verificare davvero il peso di ogni Organizzazione Sindacale. Oggi la Fiom di Savona rappresenta a Savona più del 65% della categoria incrociando i risultati delle Elezioni delle RSU e degli iscritti.
La Fiom ha proposto a Fim e Uilm di costruire insieme ai lavoratori la piattaforma rivendicativa per gestirla democraticamente sottoponendola al voto di tutti gli interessati, ma Fim e Uilm hanno scelto ancora una volta di andare avanti da sole presentando una piattaforma separata da far votare solo ai loro iscritti, che sono una minoranza dei metalmeccanici, a Savona e in Italia. È come se alle elezioni potessero partecipare solo gli iscritti ai partiti.
La FIOM ha l’obbiettivo di inserire nella propria Piattaforma per il rinnovo del Contratto Nazionale il percorso di certificazione della rappresentanza definito nell’accordo interconfederale del 10 gennaio 2014, sottoporre a consultazione la piattaforma definitiva “tramite referendum” di tutte le lavoratrici e dei lavoratori.
Un contratto nazionale così realizzato dovrà recepire la certificazione della rappresentanza delle Organizzazioni sindacali e il voto certificato della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti per affermare la sua validità ed esigibilità.
Un contratto nazionale non derogabile, che allarghi le proprie tutele a tutte le forme di lavoro, il mantenimento di due livelli contrattuali tra di loro distinti e integrativi in cui siano previste norme di rinvio alla contrattazione aziendale e propone che su tali basi il Ccnl, una volta stipulato, assuma una validità "erga omnes" (per tutti) e i minimi salariali definiti siano il riferimento per il salario minimo legale che il Governo si appresta a discutere.
Per questa tornata di rinnovi contrattuali nazionali si considera necessario rivendicare nei confronti del Governo un provvedimento generale per la defiscalizzazione degli aumenti salariali nazionali, anche alla luce del fatto che l'80% delle imprese non è coinvolta nella contrattazione di secondo livello.
Sul Salario è necessario recuperare l'autorità salariale del Ccnl, nella tutela e nell'incremento del potere di acquisto, riducendo gli spazi di erogazione unilaterale delle imprese e agendo su più istituti economici: sui minimi salariali avendo anche a riferimento precedenti conclusioni contrattuali, su elementi retributivi legati alla professionalità, sull'elemento perequativo.
Sugli orari di lavoro è fondamentale restituire e riaffermare il ruolo contrattuale delle RSU in materia, di sue variazioni e di modalità di gestione, prevedendo riduzioni di orario e aumento delle squadre a fronte di un maggiore utilizzo degli impianti, il ricorso prioritario ai contratti di solidarietà sia difensivi che espansivi per difendere e incrementare i livelli occupazionali, rafforzare l'uso del part-time e sperimentare un utilizzo del part-time tra nuovi assunti e lavoratori prossimialla pensione. Infine è necessario contrastare alcune norme che sono presenti nel jobs act, realizzando un unico regime normativo in materia di diritti e tutela ai licenziamenti individuali e collettivi e riorganizzazioni aziendali prevedendo anche per i nuovi assunti la tutela dell'art. 18, trasformando le “tutele crescenti” in un periodo di prova più lungo dell’attuale, e alla fine di tale periodo la tutela al reintegro sul posto di lavoro, e ripristinare con il Ccnl il ruolo della contrattazione collettiva sulle norme relative al demansionamento e al controllo a distanza.
Le Assemblee in Provincia di Savona termineranno entro il 21 ottobre 2015, successivamente l’assemblea dei 500 (composta da RSU, lavoratori di produzione e Segretari Nazionali e Provinciali) che sarà convocata dalla FIOM alla fine di Ottobre costruirà la Piattaforma definitiva, che verrà sottoposta al voto tramite referendum di tutti i lavoratori del settore, iscritti e non iscritti per essere inviata a Federmeccanica.
Andrea Pasa
Il Segretario Generale
Fiom Cgil Savona