Perplessità da parte della FILT CGIL sulla scelta dell’Autorità Portuale di Savona di vendere la quota di Funivie SPA,
“La crisi economica e finanziaria che ha colpito Italiana Coke, spiega il sindacato, (è di questi giorni la presentazione in tribunale del concordato), rischia di influenzare anche le aziende del gruppo riguardanti la cosiddetta filiera del carbone”.
Nello specifico FUNIVIE spa, società di diritto privato, esercisce in concessione ministeriale l’impianto funiviario (di proprietà dello Stato) che collega il Porto di Savona a San Giuseppe di Cairo.
“Le FUNIVIE, spiega la FILT CGIL, nella realtà savonese sono assolutamente strategiche, impiegano più di 100 lavoratori, impegnati al regolare esercizio e al continuo miglioramento di un impianto unico al mondo, anche per la sostenibilità ambientale (800 mila tonnellate di rinfuse trasportate nell’ultimo anno equivalgono a quanti TIR tolti dalla strada?)”.
“Per questo, prosegue il sindacato, ribadiamo che le difficoltà finanziare dell’azionista (Italiana Coke) non devono coinvolgere Funivie, azienda storica al servizio della portualità savonese, dove nel corso degli anni, passando anche attraverso ad un Commissariamento Governativo, ha portato al rilancio dell’azienda anche attraverso investimenti pubblici importantissimi già definiti (Tunnel Terminal – Stazione San Rocco, ammodernamento impianto) e altre in itinere (coperture dei parchi a san Giuseppe)”.
“L’attuale situazione societaria e funzionale delle tre aziende (Italiana Coke, Funivie, Terminal Alti Fondali), con riferimento ad un unico azionista ha portato a lavorare quasi esclusivamente con il carbone”.
“Come FILT avevamo già espresso le nostre perplessità in merito alla scelta dell’Autorità Portuale di vendere le quote che aveva in Funivie, anche perché abbiamo sempre sostenuto e continueremo a sostenere visto anche la particolarità giuridica dell’impianto, che la stessa deve essere salvaguardata alla Portualità savonese a prescindere dalle situazioni societarie e alla merce trasportata”, concludono i sindacati.