Albenganese - 16 settembre 2015, 07:41

Scuola Don Barbera e il servoscala per Francesco, a parlare il dirigente scolastico "Funziona, ma il Comune deve provvedere"

La verità sta nel mezzo dunque secondo il Preside Badino "Servoscala funziona, ma il comune deve provvedere come aveva annunciato"

Un servoscala manutentato ma vecchio di 20 anni e la decisione della famiglia di Francesco, bambino di otto anni disabile costretto sulla sua sedia elettrica, di non mandare il figlio a scuola, in quanto - era stato sottolineato da famiglia e dai consiglieri Porro e Ciangherotti che avevano preso a cuore il caso - il servoscala non risultava idoneo.

A parlare è oggi il Prof. Riccardo Badino Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo Albenga I che afferma e precisa "Il servoscala funziona, è stato recentemente revisionato e ricollaudato e la relativa documentazione è depositata presso l’U.T.C."

Continua poi "  Nel colloquio con i genitori dell’alunno disabile ho rappresentato possibili scenari, tra questi quello di una eventuale astensione dalle lezioni da parte degli altri alunni qualora procedessi a disporre nuovamente lo spostamento della classe a piano terra. In quel caso l’alunno potrebbe  trovarsi da solo, compromettendo integrazione scolastica. Va ricordato che per tutto l’anno scolastico scorso gli alunni della classe interessata hanno accettato un trasferimento a piano terra, lontano dalle altre classi e quindi senza possibilità di attività condivise. Tale soluzione, peraltro, riduceva la possibilità di assistenza da parte dei Collaboratori  Scolastici, che, per l’esiguità del loro numero,  debbono essere collocati  dove si concentrano le scolaresche di Scuola Primaria e di Scuola dell’Infanzia."

Naturalmente il trasferimento al primo piano non poteva che essere provvisorio ed infatti sottoline a Badino "Tale soluzione doveva avere carattere provvisorio, per dare tempo all’Amministrazione Comunale di trovare una soluzione al problema, ma per ragioni che ignoro, fatsalva l’attesa delle caratteristiche tecniche della nuova carrozzella, una decisione e un intervento risolutivi non sono ancora stati assunti. La sostituzione del servoscala con un modello più idoneo consente, come avvenuto fino ad oggi, un parziale accesso all’edificio limitato al solo primo piano,  escludendo la possibilità di raggiungere il secondo, perché all’interno delle due ali non esiste la possibilità di usufruire di un  impianto elevatore.

Concludendo riassume il suo pensiero per punti il Prof Badino 

a)      l’impianto attuale funziona ed è compatibile con l’attuale peso del bambino più la carrozzella, quindi non vi è motivo per non utilizzarlo e pretendere il mantenimento della classe in posizione isolata al piano terra, spostamento che è pur stato accettato per un intero anno scolastico dagli altri alunni.

b)      La previsione di una prossima sostituzione della carrozzella con un modello più pesante, da tempo annunciata richiede oggi una decisione non più rinviabile da parte del Comune per  l’acquisto di un nuovo impianto elevatore (quello esistente ha, comunque, 20 anni), ovvero l’installazione di un ascensore  esterno capace di raggiungere ogni livello dell’edificio.

c)      Sia restituita dignità alla Scuola che ha fatto il possibile, rispetto ai propri mezzi, per superare il problema e che, negli anni precedenti ha accolto altri alunni disabili, anche in carrozzella, assicurando loro l’accesso all’edificio.

d)      Se possibile tutti coloro che hanno a cuore la tutela dei diritti, il buon funzionamento dei servizi pubblici, l’idea di una comunità accogliente e solidale, si sforzino di accantonare i motivi di polemica e concorrano, per quanto possono, a rendere concretamente praticabili i loro valori.

rg