“E' vero, non si può dire no a tutto! Ma quando si leggono decreti come "Sblocca Italia", "Destinazione Italia" o "Ambiente Protetto" ci si spaventa perché si è di fronte al trionfo dell'ossimoro”.
Interviene così il Gruppo Savona Porto Elettrico sulle dichiarazioni rilasciate a Savonanews dal presidente della Camera di Commercio, Luciano Pasquale che, in prospettiva delle comunali a Savona, ha attaccato la “politica del NO” invitando le forze politiche a "trovare una strategia di sviluppo per la città" (vedi articolo). Il presidente della Camera di Commercio si riferiva in particolare alla vicenda che ha visto al centro delle polemiche il deposito di bitume. E qui scatta la risposta del gruppo Savona Porto Elettrico che sin dall’inizio si è schierato contro il progetto promuovendo iniziative e la petizione on line su Change.org.
“Ci si rende conto di quanto si stia retrocedendo verso logiche vetuste di programmazione economica e si proceda ad operare un taglio netto della tutela della salute e dell'ambiente, visti come ostacolo alla "crescita" - affermano dal gruppo - Ne sono un esempio lo sdoganamento degli inceneritori, l'apertura al cosiddetto "carbone pulito", le trivellazioni, i depositi costieri di derivati petroliferi e la riduzione degli incentivi alle energie rinnovabili (quelle vere, perché la POLITICA DELL'OSSIMORO definisce rinnovabili quelle da incenerimento dei rifiuti)”.
“Il tutto sostenuto da una riduzione del potere decisionale e di veto dei territori interessati a favore di un accentramento, pericoloso, dei poteri autorizzativi nelle mani del Presidente del Consiglio e del Governo. Perciò, bisognerebbe distinguere tra "chi dice NO" a uno sviluppo che guarda al passato, favorisce pochi gruppi economici ed è insostenibile (sappiamo bene che le migliori tecnologie vengono utilizzate raramente, perché economicamente sconvenienti) e "chi dice NO" ad uno sviluppo inclusivo, rivolto al futuro e alla tutela dell'ambiente e della salute”.