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Attualità | 19 agosto 2015, 19:00

No al sub ambito di ponente per ATO, si va verso la privatizzazione dell'acqua?

"Non previsto dalla legge, il sub ambito non si può fare" Vaccarezza "Già chiesto un incontro con l'assessore e la dottoressa Minervini. Vogliamo salvare le aziende pubbliche che si sono già impegnate in questo settore"

No al sub ambito di ponente per ATO, si va verso la privatizzazione dell'acqua?

La Liguria dice addio all’acqua pubblica? Il timore , almeno per qualcuno, è proprio che si possa andare in questa direzione.

Il servizio idrico in Provincia di Savona è gestito, infatti, sulla base di due diversi ambiti (in particolare Valbormida, Savona) la richiesta proveniente direttamente dal territorio, tuttavia, quella di creare un ulteriore ambito che ricomprenda i comuni da Borgio ad Andora.

A questa richiesta sarebbe dovuto seguire una decisione regionale, mai arrivata durante il governo Burlando e promessa, almeno in campagna elettorale dagli amministratori di destra (Vedi articolo intervista al consigliere regionale Angelo Vaccarezza).

Lo scopo della creazione di un sub ambito del ponente quello di permettere a agli enti pubblici, che nel frattempo si stavano organizzando per poter partecipare al bando del 30 settembre sulla base di un parere favorevole dei funzionari regionali, di partecipare al bando di gara per la gestione del servizio idrico integrato.

Tuttavia, ieri pare essere arrivata una comunicazione da parte dei funzionari amministrativi regionali che negava la possibilità di creare il sub ambito di ponente.

“Tale possibilità non è prevista dalla legge” questa sembra essere la motivazione.

Cosa è cambiato dunque in questo periodo? Perché prima i funzionari regionali si sono espressi favorevolmente (tanto che nel ponente si stava lavorando ad un consorzio pubblico tra la servizi ambientali di Borghetto e la Sca di Alassio, Laigueglia e Villanova) mentre ieri la comunicazione arrivata dice l’esatto contrario?

C’è davvero il rischio che il colosso Iren - che gestisce già Savona e Val Bormida – si estenda nel ponente ligure diventando un colosso  che ha il 49% pubblico e 51% privato detenuto da comuni di Parma Reggio Torino e Genova (così come aveva affermato anche Angelo Vaccarezza in una recente intervista).

La questione ha destato le preoccupazioni di alcuni sindaci del territorio, tra questi quello di Ceriale Ennio Fazio che ha affermato “A sto punto dovremo , di fatto, dire addio all’acqua pubblica. I segnali parlano chiaro ed è logico che si va verso la privatizzazione. Il timore è che si possa andare verso un aumenteranno anche dei prezzi dell'acqua.".

Non tutto è perduto però infatti afferma il consigliere Angelo Vaccarezza interrogato sulla questione “Ho già chiesto un incontro con l’assessore competente e la dottoressa Minervini per mettere a punto dal punto di vista tecnico la questione”.

Precisa Vaccarezza “ Dal punto di vista politico, infatti, come espresso in diverse occasioni in campagna elettorale siamo assolutamente decisi a portare avanti il progetto della creazione di un ambito di gestione del servizio idrico integrato del ponente ligure data anche la considerevole disomogeneità del territorio che rende necessario procedere in tal senso. È e resta nostra precisa volontà salvare le aziende pubbliche che ci sono e che hanno fatto in modo , in questi anni, di andare verso il progetto per avere l’acqua pubblica”.

“Questa partita è ancora tutta da fare, dunque e a seguito dell’incontro che terremo già la prossima settimana avremo delle risposte in tal senso su questa comunicazione giunta ai comuni che non è da accettare in maniera supina”

Mara Cacace

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