Irraggiungibile via telefono e senza luce. E’ questa la situazione critica, ma al tempo stesso paradossale, in cui si trova da ieri l’ufficio ed informazione accoglienza turistica di Finale Ligure. Dal 30 giugno il turismo è passato dalla Provincia alla Regione e la prima è stata svuotata inoltre di competenze e fondi dalla riforma Delrio. L’ente provinciale ha dovuto così riorganizzare l’assetto, chiudendo gli Iat e trasferendo il personale.
Tutto questo però in piena stagione turistica, dato che gli uffici risultano chiusi dal 1° luglio. Il paradosso è però che in questo caso specifico il Comune di Finale aveva chiesto, concretizzando poi l’iniziativa, la gestione dello IAT e avanzato contestualmente richiesta di voltura di bollette. “Siamo molto arrabbiati, commenta la presidentessa dell’associazione albergatori di Finale Ligure. L’amministrazione cittadina insieme a noi ha deciso di portare avanti questo servizio essenziale per i turisti”.
“Sapevamo della fine di gestione al 30 giugno, prosegue la Poliani, ma il Comune si era già attivato per cambiare intestatario alla bollette. La Provincia poteva concederci il tempo necessario per il trasferimento, non staccare la corrente e il telefono. Noi ora ci ritroviamo nella situazione paradossale di avere un ufficio aperto, ma non poter garantire in maniera adeguata il servizio perché manca la corrente”.
“Come associazione stiamo facendo i salti mortali per garantire il servizio di assistenza turistica, nonostante il nostro operatore sia pagato solo dai soci e non da tutte le strutture e seconde case presenti sul territorio. Fortunatamente noi siamo affiancati dall’ufficio del turismo nel gestire lo IAT, ma la Provincia non ha cooperato nel garantire la sussistenza dei servizi”. “E’ uno scandalo che se ne lavino le mani in questo modo”, conclude la Poliani.
Un disservizio che ancora una volta mette in luce un paese dove la burocrazia è implacabile e grottesca. E una regione dove non si è ancora capito che il turismo è una delle industrie cardine del territorio.