Con un’aliquota media Imu del 9,72‰ gli immobili di impresa della Liguria
sono stati i più tartassati del 2014 dopo quelli della Toscana (9,75‰). È
quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato su dati
Istat e ITWorking. Il valore dell’aliquota media ligure è superiore non
solo a quella media nazionale (9,38‰), ma anche a quella del Nord Ovest
(9,36‰), risultando la regione con la tassazione più alta.
Va meglio sul fronte Tasi, con un’aliquota media pari allo 0,20‰ (contro
la media nazionale dello 0,59‰) che piazza la nostra regione al 18esimo
posto. Il cumulato Imu+Tasi è pari così al 9,92‰, la 14esima aliquota
d’Italia, quasi in linea con quella nazionale (9,97‰).
Ai primi posti per aliquota cumulata Imu+Tasi troviamo Umbria (10,34‰),
Campania (10,19‰) e Sicilia (10,16‰). Tra le imprese che godono della
tassazione minore d’Italia, quelle valdostane (8,16‰), sarde (9,05‰) e
venete (9,64‰).
«Il prelievo fiscale su capannoni e laboratori – commenta Giancarlo
Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – è sempre più alto, con
l’aggravante della giungla di aliquote diverse. Chiediamo un cambio di
marcia agli amministratori locali perché non è più possibile accettare il
fatto che gli immobili produttivi delle imprese siano tassati come se
fossero seconde case o beni di lusso. Urge infine accelerare
sull’annunciata riforma della tassazione immobiliare all’insegna della
semplificazione e della riduzione delle aliquote».
Guardando al panorama provinciale, Imperia risulta tra le prime 40 città
italiane che hanno l’aliquota più alta: precisamente, si trova al 35esimo
posto con un’aliquota Imu+Tasi pari al 10,12‰. Le imprese imperiesi sono
addirittura quarte considerando la sola Imu (10,07‰). Non se la passano
benissimo anche le attività imprenditoriali del capoluogo, al 64esimo
posto per aliquota cumulata (9,9‰) e ben al 18esimo per aliquota Imu
(9,77‰). Segue Savona, 67esima per Imu+Tasi (pari al 9,89‰) e 53esima per
la sola Imu (9,35‰). Infine, la situazione migliora (di pochissimo) alla
Spezia: qui le imprese devono fare i conti con un 9,83‰ di Imu+Tasi
(71esima posizione) e con un 9,65‰ di Imu (32esima provincia in Italia).