Attualità - 16 giugno 2015, 16:00

Richieste cittadinanza, rischio proliferazione mercato nero delle domande online: l'allarme dei patronati

"In Liguria il bacino dei possibili richiedenti la cittadinanza italiana è composto da 140 mila immigrati regolari di cui il 22% minorenni"

I patronati Cgil, Cisl, Uil e Acli lanciano l’allarme: da giovedì 18 giugno le pratiche relative alla richiesta di cittadinanza italiana potranno essere presentate solamente in via telematica sul portale del Ministero dell’Interno attraverso un codice pin personale: il rischio che si corre è che ci si debba affidare obbligatoriamente a studi legali o ad altre strutture di consulenza a pagamento, se non addirittura a faccendieri.

"A oggi, sottolinea i patronati, non sono previste convenzioni con i patronati che diano loro modo di accedere al portale per la compilazione e l’invio del modulo on-line: le credenziali necessarie sono unicamente quelle degli interessati, che autonomamente dovranno registrarsi sul sito del Ministero. Gli uffici di patronato hanno sempre fornito all’utenza assistenza gratuita nella compilazione del modulo cartaceo per la richiesta di cittadinanza: un modo di lavorare che è stato anche garanzia di tutela degli assistiti per arginare il fenomeno dei faccendieri, che purtroppo caratterizza il mercato delle pratiche che riguardano il settore dell’Immigrazione".

"I patronati Cgil, Cisl, Uil e Acli ritengono opportuno che si predispongano le necessarie procedure per l’accesso dei propri operatori al sistema telematico del Ministero dell’Interno nelle modalità già in uso almeno per le altre tipologie di istanze (permessi e carte di soggiorno, ricongiungimenti ecc)".  

"In Liguria, proseguono i patronati, il bacino dei possibili richiedenti la cittadinanza italiana è composto da 140 mila immigrati regolari di cui il 22% minorenni. Essendo precluso l’intervento gratuito dei patronati, agli aspiranti cittadini italiani non rimane che cercare aiuto a pagamento, con costi che possono andare dai 150 ai 500 euro per il solo invio della pratica, cui poi si sommano le spese ministeriali".

 

r.g.