Politica - 03 giugno 2015, 15:47

"Con un candidato Presidente diverso il Pd avrebbe vinto le elezioni regionali": Giulia Tassara affonda Raffaella Paita

"Bisogna ascoltare gli iscritti, famiglia di partito. Confrontarsi con le persone e soprattutto con quelle che in campagna elettorale ci hanno detto a gran voce che avrebbero voluto votare il PD, ma non la Paita”

 “Con un candidato Presidente diverso avremmo vinto? La mia risposta è probabilmente sì”. Non ha dubbi Giulia Tassara, vicepresidente della Provincia di Savona, che a distanza di due giorni dalle elezioni regionali si toglie un macigno, non un sassolino, dalla scarpa.

Il consigliere comunale di Loano esterna pubblicamente quello che molti elettori, e forse anche qualche esponente del Partito Democratico, pensa: senza Raffaella Paita la Regione Liguria sarebbe ancora targato Pd.

“"Vai e non tradire", prosegue Giulia Tassara. “Queste parole sono state pronunciate da un padre al proprio figlio piu' di sessant'anni fa.  Non si parlava di donne, ne' di calcio, ma di una candidatura  politica. Di credere in un ideale. Fino in fondo”.

Bisogna dimenticarsi le poltrone, prosegue il vicepresidente della Provincia, gli interessi biechi, le ambizioni personali smisurate che possono solo nuocere al partito, portandolo alla sconfitta”.

Da diverse parti, dopo lo scandalo dei voti comprati alle Primarie sollevato da Sergio Cofferati, si era sollevato il dubbio che Raffaella Paita non fosse il candidato adatto alla Presidenza.

“Bisogna ascoltare gli iscritti, famiglia di partito", prosegue la Tassara. "Confrontarsi con le persone e soprattutto con quelle che in campagna elettorale ci hanno detto a gran voce che avrebbero voluto votare il PD, ma non la Paita”. Parole nelle quali è facile leggere il malcontento, non celato, di esponenti del Partito Democratico per la scelta di candidare Raffaella Paita.

E a questa semplice domanda, che non si può più ignorare perchè gira nella testa di tutti , "con un candidato Presidente diverso avremmo vinto?" La mia risposta è probabilmente sì.  Sicuramente sì con una candidatura condivisa, terza a queste primarie per come si sono tenute”.

Altro dato che avrebbe pesato nella sconfitta del Partito Democratico, secondo la Tassara, l’astensione, legato sia al lungo ponte estivo, ma determinato anche da chi, probabilmente, non si sentiva rappresentato dai candidati Presidenti.

Bisogna ripartire insegnando ai nostri figli l'importanza di andare a votare. Di partecipare. Di dedicarsi alla propria città  Al proprio paese. Responsabilità del partito è avere dirigenti di riferimento, leader, espressione di ideali ed esempi di dedizione. In questo modo i cittadini, che oggi votano in massa solo i talk show televisivi, occuperebbero le urne elettorali”, conclude la Tassara.

 

Cinzia Gatti