Giovedì 28 maggio, alle 17.30, presso il Feltrinelli Point di Via Astengo, a Savona, Felice Rossello, all’interno del programma di iniziative della libreria, presenterà l’ ultima opera della poetessa e regista di origini torinesi Laura Fusco. Per certo, una voce originale della poesia italiana, tradotta anche negli Stati Uniti e rappresentata in Europa.
La Pesatrice di perle è una raccolta di poesie ispirata al mondo dell’arte, come suggerisce il titolo, micro racconti in versi, favole collocate nei nostri tempi, seppur densa di atmosfere neogotiche, mondi di alchimie, angeli e spiriti, figure femminili, su cui spicca la figura di Ofelia di Amleto.
L’amore è l’unica realtà, talmente forte da resistere alla morte. Il resto è sogno. Vita e morte sono quinte, da traversare. E della morte i versi sono intrisi, ma con una fine che conduce alla coscienza del vivere senza dimenticarsi mai che arriverà un termine: per avere un tragitto luminoso. Sangue, respiro, passione, pensiero, transito. Poesia colta, dunque, con numerosi e sottili rimandi all’arte visionaria, ma anche impregnata di quotidianità. Ogni nodo dell’esistenza, ogni fragilità può essere stimolo per far affiorare energie nascoste, varcare ombre portando luce.
Ci vuole un po’ ad entrare nei mondi trasognati messi inscena dalla poetessa regista che nei suoi versi mescola musica, danza, teatro e cinema rappresentando voce, luce e ombre. Si affiora dal silenzio, per poi cadere e sollevarsi. Quasi un morire per poi rinascere. L’opera è un’altalena tra vita e morte, come la nostra esistenza è un transito. Si sogna, si cede all’incanto e allo straniamento, si spazia, per poi tornare alla quotidianità.
La raccolta è una rapsodia danzata a piedi nudi per mantenere il contatto con la terra, la realtà.
Il suicidio è presente per donare eternità. Non c’è storia d’amore più universale di quella di Giulietta e Romeo, storia del suicidio per antonomasia, che addirittura dona l’immortalità nel ricordarla. E non c’è storia più intatta e più forte. Solo chi si affaccia all’abisso può cogliere il cuore dell’esistenza.
Tutto è intenso e in continua mutazione. Poi, un accadimento spiazza l’ordine prestabilito per ricomporne uno nuovo e irripetibile.
Una poesia di grande fascino, colma di rimandi al mondo dell’arte e a suggestioni mai univoche, che sprizza una fantasia e una libertà spiazzanti.
Il mito permea tutto, ma come nelle precedenti opere la Fusco lo cala nell’ ordinario, traspone personaggi e storie in paesaggi metropolitani, narra sentimenti e storie che appartengono al lettore e lo catturano, affrontando le grandi domande ma con il suo stile visionario.