Attualità - 27 maggio 2015, 18:23

Albenga, consegnati il premio Carciofo d'Oro al Vescovo Borghetti

Con l'occasione si è presentato anche il libro del Vescovo "Educare per una pienezza di vita" . Afferma Borghetti: "L'amore alla base delle relazioni umane e la famiglia il luogo dove si esprime meglio, mi scuseranno i teologi per queste mie affermazioni."

È stato consegnato oggi presso "La cantina di Re Carciofo" di Enzo Bellissimo la prima edizione del premio Mons. Borghetti.

Durante la serata si è presentato inoltre il libro del Vescovo "Educare per una pienezza di vita" alla sua seconda ristampa. 

Un dialogo tra il direttore dell'Avvenire Marco Tarquinio, e Mons.Borghetti un che ha sensibilmente coinvolto tutto il pubblico presente, al quale il Vescovo ha PARLATO, nel più vero senso del termine, assicurandosi come un vero pastore, come un padre, che tutti potessero comprendere le sue parole.

Un libro che parla delle problematiche dei tempi che viviamo, partendo dal mito di Narciso, un uomo incapace di relazioni, incapace di farsi amare,e che, purtroppo uncarna un "male" diffuso nei giorni nostri.

Afferma Borghetti: "Oggi è importante il tema dell'amore che sta alla base delle relazioni umane, o che almeno dovrebbe esserlo. La forma più grande di amore sapete qual è? -rivolgendosi al pubblico- è la famiglia. Mi scuseranno le cariche ecclesiastiche presenti o i grandi teologi, per queste mie affermazioni".

Inevitabilmente il tema dell'amore e della famiglia porta con se il quesito posto dal direttore dell'Avvenire "Ma allora il prete nella società attuale, a cosa serve?"

Risponde Borghetti attraverso un aneddoto, proprio come fosse una parabola, "Papa Francesco ci ha raccontato un episodio illuminante. Quando è stato egli stesso Vescovo si era consultato con una psicologa per un dubbio importante: quando un seminarista può diventare prete? Allora gli è stato risposto e Lui ha riferito a noi: se si vede un uomo che fa di tutto per affermarsi che si mette in trincea non sarà un buon parroco e da seminarista dovrà andare a casa; se invece un giovane si farà avanti si farà male, ma avrà la voglia e la passione di mettersi in gioco a costo di bruciarsi la vita, allora sarà adatto e pronto a diventare prete"

Ed è proprio questo uno dei temi più spinosi che Borghetti si trova a dover affrontare durante il suo incarico in questa diocesi dove è intervenuto e sta intervenendo in maniera incisiva per porre fine a tutti quegli "Scandali" che l'hanno interessata.

Temi importanti, dunque, spiegati in modo semplice e colloquiale che hanno confermato ancora di  più la scelta importante di consegnare proprio a Lui questa prima edizione del premio Carciofo d'oro.

Afferma Enzo Bellissimo "Questa è solo la prima edizione del premio che speriamo di poter portare avanti anche i prossimi anni e che aggrega la società di fronte a personaggi di cultura ed impegnati nel sociale che si sono distinti in maniera significativa. Per questo abbiamo scelto Borghetti che ha accettato di buon grado e che in poco tempo si è fatto tanto amare da tutta Albenga" .

Una cerimonia allegra e diretta in pieno stile "Uomo medio" al quale Borghetti si rivolge e ceh esalta anche nel suo trattato che si è conclusa con il commento del Monsignore "Quando mi hanno detto di questo premio la mia mente è corsa al Nobel per la Pace dato a quel personaggio illustre poco dopo la sua elezione (il chiaro riferimento ad Obama) allora pensai che era troppo presto, quando mi hanno detto di volermi premiare ho subito pensato "Dopo due mesi?" troppo presto, ma sono felice e il calore di Albenga mi ha subito avvolto"

Mara Cacace