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Savona | 08 maggio 2015, 17:00

Vacanze, profughi e scabbia

Vacanze, profughi e scabbia

Gad Lerner ha twittato che non andrà più in vacanza in Val d'Aosta perché è una regione che si rifiuta di accogliere 79 profughi. Ci sono strutture, nella Riviera savonese, che potrebbero spalancare le porte al giornalista e conduttore per il suo soggiorno alternativo alla montagna: il Suisse di Savona, per esempio, lo Spendor o il Regina di Finale, El Sito di Spotorno o il Vela Mare di Borgio Verezzi oppure ancora l'Europa di Loano. Solo per fare alcune ipotesi.  

Gad Lerner ce l'ha con il governatore valdostano Rollandin, che ha sbarrato la via all'ingresso di profughi africani nella sua regione. La rampogna è sempre automatica, e ovviamente sottintende accuse di razzismo, se qualcuno non s'accoda alla liturgia dell'accoglienza totale.

E' un esodo biblico quello dei disperati che fuggono dalla guerra, dalla miseria, dall'Isis. Il fatto è che il teatro del dramma si sta allargando, con ondate sempre nuove di fuggitivi bisognosi d'aiuto, e solo adesso ci stiamo rendendo conto che ci siamo proprio dentro. Con un urto pesante sul nostro sistema, perennemente zoppicante.

Al pronto soccorso del San Paolo sono arrivati una ventina di profughi per farsi controllare l'epidermide. Di scabbia non si muore, ma è un problema molto infettivo e fastidioso. I servizi territoriali locali si devono fare carico pure di questo grattacapo (per usare un'espressione infausta), che riguarda la salute pubblica, e non solo della complicata sistemazione dei profughi, involontari portatori del parassita. Gli stessi visitati nel nosocomio savonese, fra l'altro, si erano allontanati dai centri di accoglienza e nulla impedisce di pensare che possano sparpagliarsi nel comprensorio, con gesti autonomi, scabbia compresa.

Non è il momento per invitare a boicottare questa o quella regione per scelte che soltanto le comunità locali, e non il governo centrale, hanno il diritto di autorizzare. Né è il momento di parlare di "vacanze", ammesso che non si voglia essere sardonici: del resto, vacanza è pur sempre un periodo di libertà dal lavoro. Lavoro per i profughi? Per l'ironia basta un link: http://www.interno.gov.it/it/notizie/volontariato-lintegrazione-dei-richiedenti-asilo 

E' la circolare con cui il Dipartimento Libertà civili e Immigrazione invita prefetture ed enti locali a favorire lo svolgimento di "attività volontarie di pubblica utilità da parte degli immigrati in attesa della protezione internazionale". Volontariato (per non evocare forzature schiavistiche).

Ma il lavoro o un "volontariato" indotto dall'alto mal si addicono al concetto di vacanza. Più di tutto sempre contagioso un certo buonismo spicciolo che è buono solo a fare figli e figliastri. 

Felix Lammardo

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