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Al Direttore | 27 aprile 2015, 15:30

"Il giornalismo per i giovani oggi? E' solo un sogno": lettera aperta di una nostra lettrice sulla chiusura de "Il Segno News"

"Il giornalismo per i giovani oggi? E' solo un sogno": lettera aperta di una nostra lettrice sulla chiusura de "Il Segno News"

 

Sostegno e attestasti di stima. E' questo il clima creatosi attorno ai giornalisti de "Il Segno News" poco dopo la notizia della chiusura del quotidiano online di Vado Ligure.

Giornalisti a costo zero con a carico le bollette e i costi d'utenza della redazione. Condizioni inaccettabili per poter andare avanti quelle proposte dall'editore, ovvero, l’Amministrazione di Monica Giuliano, come spiegato nell'editoriale dal direttore Andrea Ghiazza:"Visti i tagli saremmo stati disposti a “barattare” la prestazione di servizio in cambio del comodato gratuito della sede ma non siamo disposti a oltrepassare un ultimo limite. Limite che si chiama rispetto. Gli scorsi giorni è arrivata una sorpresa: continuare il servizio alle condizioni di zero euro di contributo per il lavoro, comodato d'uso della redazione e pagamento a nostro carico delle bollette e dei costi d'utenza. Tutto questo ci è stato detto dalla segreteria, nessuna comunicazione diretta da parte della giunta. La crisi sul territorio è talmente forte che addirittura costringe il Comune a richiedere il pagamento delle utenze a chi già lavora senza compenso economico. Ma le sorprese arrivano anche dal web: una neonata pagina Facebook intitolata “Comune di Vado Ligure–Staff di Comunicazione” con tanto di spiegazione delle nuove campagne informative che saranno a breve promosse dall'Amministrazione comunale vadese

Di seguito riportiamo una lettera aperta di un nostro lettore.

"Il Segno News", quotidiano online del Comune di Vado Ligure (Savona), in questi giorni sta chiudendo per mancanza di finanziamenti. Peccato. E' stata una bella esperienza di buon giornalismo, creata dal nulla da un gruppo di ragazzi, tutti giornalisti, che ci hanno creduto sino alla fine, ricchi di entusiasmo, di ideali, di voglia di fare. Qualità rare, di questi tempi, in cui il lavoro per i giovani viene troppo spesso concepito come un'attività senza ritorno economico".

"Era un progetto forse unico nel panorama giornalistico italiano, perchè raccontava ogni giorno la realtà di un territorio gravemente provato dalla crisi economica (ultimo caso, la vicenda Tirreno Power), unendo la cultura all'informazione".

"Quando un giornale chiude si prova sempre un sentimento di amarezza e di sconfitta pet tutti: si è si è tolta ad un territorio la propria voce, la propria identità. E Vado ha bisogno di essere raccontata e valorizzata per tanti aspetti: la grande umanità dei suoi abitanti, impegnati in tante realtà di volontariato e di aggregazione, la loro volontà di difendere la propria cultura e la propria identità, i loro ideali di pace e di libertà". 

"I racconti di tante persone si sono dipanati per tre anni, quotidianamente, su quelle pagine: quando un popolo si racconta, quando racconta la propria storia, tesse innumerevoli fili di una grande tela che unisce tutti, in un continuo interscambio di amicizia e di solidarietà. E non vuole cadere nell'oblio, ma trasmettere i propri valori alle generazioni future".

"Una politica miope non ha saputo cogliere e valorizzare questo valore aggiunto (ma, dopotutto, oggi la cultura e la libera informazione sono un optional, vero?), neanche per un mero ritorno di immagine, in questo periodo di propaganda elettorale. Peccato. E' stato un bel sogno".
 
Nicoletta Serravalle, ex insegnante di Lettere.
 

c.s.

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