Savona - 27 aprile 2015, 17:00

Prima vivere, poi digitare

L'iniziativa delle Invasioni Digitali è interessante. Ha il merito di replicare e propagare scorci delle bellezze locali (anche se spesso fanno il giro degli stessi geek e vanno poco oltre). Gli interessati si danno appuntamento per "invadere" un luogo e, muniti smartphone o tablet, scattano foto che poi fanno rimbalzare sui social media, taggandole e condividendole. Il visitatore si fa promotore turistico. 

Tra il 24 e il 3 maggio alcune location culturali del Savonese ospiteranno Invasioni Digitali. Secondo gli utopisti de noantri il marketing tradizionale è ormai andato in soffitta, rimpiazzato da soluzioni tecnologiche, spesso spontanee. Una rivoluzione copernicana che vorrebbe collocare il consumatore al centro del mercato. In realtà, però, questo spontaneismo si rivela frammentato, disorganico e disseminato a macchia di leopardo. Purtroppo. Perché, di fatto, sono tramontate le vere politiche di coordinamento promo-turistico.

La partecipazione ed il coinvolgimento di attori "comuni" della promozione turistica ha la durata di vita di un hashtag, di un post, di un like. Ovvero la durata del cannibalismo internettiano. Senza un coordinamento ampio e organizzato, ha un bell'impatto momentaneo, ma un ciclo di vita effimero. Questo dipende dal vuoto di azioni istituzionali. 

L'aspetto, invece, validissimo è quello che sta nell'appuntamento stesso dell'Invasione Digitale: gli internauti convengono ora e luogo per vedersi dal vivo ed esplorare, apprezzare, vivere emotivamente il luogo prescelto. La Rete come strumento per incarnare e materializzare le buone intenzioni, non come mezzo per virtualizzare tutto. Parafrasando Aristotele: prima vivere, poi digitare. 

Felix Lammardo