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Attualità | 13 aprile 2015, 10:27

Calleri a Sotto Pressione:"La politica aiuti l'agricoltura e non abbandoni l'entroterra"

"Turismo e agricoltura si possono aiutare tra loro ed essere complementari. Un territorio sano e bello aiuta il turismo"

Calleri a Sotto Pressione:"La politica aiuti l'agricoltura e non abbandoni l'entroterra"

“Agricoltura e turismo sono due industrie della Liguria, che devono andare a braccetto tra loro: le istituzioni devono investire su questi settori”. Le parole sono di Gerolamo Calleri, Presidente di Coldiretti della Provincia di Savona, ospite di Cristiano Bosco a “Sotto Pressione” e, per sua stessa ammissione, esponente di una categoria “sempre sotto pressione, sempre in tiro, sempre pronta a seguire l'andamento del mercato”, perché “non si può mollare mai”. Il quale, dagli studi di LiguriaWeb.Tv, lancia un accorato appello alla politica e a quella che sarà la prossima amministrazione regionale, a prescindere dal colore politico: “Non si abbandonino l'agricoltura e l'entroterra”.

“Turismo e agricoltura si possono aiutare tra loro ed essere complementari. Un territorio sano e bello aiuta il turismo. Mi auguro che la nuova amministrazione regionale sia orientata proprio su questo, perché nei luoghi dove c'è un'agricoltura che funziona – penso per esempio alle colline dell'Umbria o alla Toscana – c'è anche un turismo florido. Il turista straniero viene in Italia per ammirare le bellezze storiche e architettoniche, ma anche i paesaggi mozzafiato”, ha affermato Calleri. “Dunque bisogna aiutare l'agricoltura a essere presente sul territorio, e nell'entroterra, perché l'abbandono di quest'ultimo causa disagi e alluvioni. Se si abbandona l'entroterra, si trovano danni a valle. Ecco perché bisogna aiutare i giovani che vogliono dedicarsi all'agricoltura: non è qualcosa di fine a sé stesso, ma è un presidio sul territorio, un lavoro sociale, anche per gli altri”.

L'anno 2014 non è stato positivo, per il settore agricolo. “Nel settore della floricoltura, è stata la seconda annata negativa. Per Albenga e per tutto il territorio è stato un anno da dimenticare, iniziato con la prima alluvione nel gennaio 2014, poi con una primavera anomala e piovosa. Non si è venduto il prodotto floricolo pronto, perché a livello europeo c'era un cambiamento di tempi, sempre piovosi. Fortunatamente in provincia di Savona abbiamo tanti settori, non c'è solo la floricoltura, c'è per esempio la zootecnia in Val Bormida, con aziende che lavorano su formaggi, carne, ecc., e su questo fronte il bilancio è positivo”, ha notato Calleri. Previsioni per il 2015 “Noi siamo sempre quelli che non mollano. La crisi ha una buona fetta di responsabilità, poi ci sono molti aspetti legati alla stagionalità e al tempo”. Dunque, bisogna “sperare nel tempo, con stagioni più regolari”, e “stare al passo con i tempi”, offrendo un “prodotto che sia con standard qualitativi alti e omogenei”. Una uniformità del prodotto, unita a una migliore comunicazione: “Bisogna invogliare la gente a comprare il prodotto, avvicinarsi a esso”.

Una richiesta alla politica, per aiutare l'agricoltura? Calleri non ha dubbi: “Cercare di risistemare l'inquadramento idraulico”. Troppe alluvioni: “Stiamo andando avanti, anno per anno, e a momenti la Liguria va sott'acqua. Nel comprensorio di Albenga non ci sono state vittime, per fortuna, ma ci sono tante aziende agricole, e anche gli stessi privati, che continuano a rimetterci. Gli ultimi lavori di risistemazione risalgono agli anni '70: la politica deve pensare che se vogliamo un territorio sano e che lavora, i rii e i canali devono essere puliti e funzionare. Va bene salvaguardare le specie di fauna e flora, ma se non si puliscono i rii e i canali, ci rimettiamo molto di più, oltre a mettere a rischio vite umane”.

r.g.

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