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Attualità | 27 marzo 2015, 15:45

Un nome bizzarro… che ha portato fortuna!

I 7 years unlucky sono una giovanissima band di Albenga che può già contare su un nutrito “Albo d’Oro” di premi e riconoscimenti artistici

Un nome bizzarro… che ha portato fortuna!

Questa rubrica ha avuto la fortuna di affiancare ciclicamente nel tempo molti “nomi storici” del rock savonese, musicisti che suonano da venti o trent’anni, spesso anche di più, e bands di giovanissimi che, invece, costituiscono in un certo senso il “ricambio generazionale”, a dimostrazione che in provincia di Savona la scena musicale è viva, pulsante, dinamica e si confronta costantemente con linguaggi artistici sempre nuovi e in linea con il gusto attuale.

In questo secondo filone si inseriscono i 7 years unlucky, una band cresciuta nel comprensorio albenganese che oggi può contare su una nutrita scaletta di covers punk, ma che, come scopriremo in questa intervista, in realtà, non fa solo covers e non suona solo punk. Conosciamoli insieme, quindi, perché sono giovani ma hanno già alle spalle tante belle storie da raccontare e musicalmente hanno molto da dire.

 

1.      Cominciamo dal nome: perché “7 years unlucky”?

Spesso capita di vedersi la prima volta senza alcuna idea sul nome da dare alla band e spesso a determinarlo sono situazioni in cui ti trovi con i tuoi compagni. Nel nostro caso durante la prima prova, mentre suonavamo un pezzo molto punk, Edoardo, il chitarrista ha pensato bene di tenere il tempo col pugno sul vetro della porta della saletta… inevitabile la conseguenza! Prove sospese, vetro in frantumi e porta dal vetraio! Non poteva iniziare meglio di così l’avventura del gruppo: 7 anni di sfiga!

 

2.      Siete una band molto giovane, eppure avete già un nutrito “albo d’oro” di esibizioni dal vivo e di riconoscimenti ottenuti: ci volete raccontare le tappe più significative di questo percorso?

Siamo giovani ma abbiamo già avuto molte soddisfazioni, come la vittoria del premio del pubblico al contest “Rock in Centro” di Albenga, nonostante l’ottima concorrenza. La soddisfazione più grande fino ad oggi è, però, sicuramente stata quella ricevuta a San Giorgio in occasione del contest “San Giorgio Giovani” dove abbiamo vinto il premio di migliore gruppo. Sicuramente questo è stato l’evento più importante per il nostro “palmares” ma ricordiamo con grande soddisfazione tutti gli eventi a cui abbiamo partecipato, come “Borghetto alla ribalta” e “Un mare di emozioni”, l’ex “Festa dei Moli” di Albenga.

 

3.      Chi sono attualmente i componenti della band?

Il gruppo ha una classica formazione rock: alla voce Giulio Arnaldi, alle due chitarre Matteo Isnardi e Edoardo Minnella, al basso Antonio Capezio e alla batteria Nicolò “Nini” Silvestri.

 

4.      Il vostro sound è fortemente incentrato sul punk, ma quali sono le coordinate musicali di ciascuno di voi?

Il punk è il filo conduttore che ci lega tutti e cinque ma ognuno nel tempo libero ascolta musica che trascende dal punk: Antonio non sa stare senza i Red Hot Chili Peppers e i Earth Wind and Fire, Edoardo ha gusti simili ad Antonio però ascolta molto anche Caparezza, Giulio è appassionato di musica celtico-irlandese (molto comune no?), Matteo vive della cosiddetta “musica da viaggio” tipo Max Pezzali oppure musica più rilassante come Ed Sheeran, Jack Johnson o John Mayer, oltre ai punk New Found Glory, Nini ascolta molto punk-rock tipo Blink 182 (la musica da festa americana stile “American Pie”) e rap italiano come J Ax.

 

5.      Concludiamo con una carrellata sui progetti futuri, i programmi e i sogni nel cassetto dei 7 years unlucky.

I progetti futuri si incentrano sulla stesura di brani inediti, di cui uno è già quasi pronto. Stiamo cercando di indirizzarci verso un genere dal cantato rap in italiano ma dalla musica punk, insomma ci piace sperimentare. Inoltre ci stiamo organizzando per la stagione estiva, durante la quale vorremmo partecipare al maggior numero di eventi possibili. Un sogno nel cassetto c’è ed è legato ad una nota trasmissione televisiva…

Alberto Sgarlato

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