La pittura e la fotografia di paesaggio come arti della visione meditata, in collaborazione dialettica. Per mezzo del segno dipinto, in qualche misura spontaneo, ma anche meditato, vengono alla luce queste creazioni che partono dallo scatto con fotocamera digitale nella campagna di Rocchetta.
Successivamente un breve studio, con prove grafiche, introduce la pittura sulla fotografia dove rapide pennellate di verde “inventano” alcuni segni che riassumono il paesaggio.
Si può parlare di intervento pitto-grafico che viene successivamente proposto in quattro sezioni, le quali isolano e ingrandiscono altrettante porzioni di segno dove è più agevole cogliere il rapporto visivo che è stato creato con l’immagine fotografica del paesaggio.
Nel caso specifico la fotografia ritrae una porzione di quello che fu un orto alla Fornace in zona Moglie Verdi; ora è un bosco palustre divenuto rifugio e habitat naturale per varie specie di uccelli e piccoli animali acquatici e di terra.