Val Bormida - 25 marzo 2015, 08:45

Italiana Coke: M5S Stop alla filiera del Carbone in Liguria

"Quella della provincia di Savona è una situazione paradossale – inizia così Matteo Mantero,parlamentare del MoVimento 5 Stelle – industrialmente è cresciuta e invecchiata pressoché attornoad un unico filone che forse poteva andare bene nel 1800"

Nebbia fitta in Valbormida ma questa volta non sono i fumi che escono daicamini a destare preoccupazione nella valle dell’entroterra savonese, bensì la cortina d’incertezzache avvolge presente e futuro di ciò che resta della più grande cokeria d’Europa.

"Quella della provincia di Savona è una situazione paradossale – inizia così Matteo Mantero,parlamentare del MoVimento 5 Stelle – industrialmente è cresciuta e invecchiata pressoché attornoad un unico filone che forse poteva andare bene nel 1800, ai tempi di Dickens, quando si usaval’assioma: se c’è del fumo, c’è del pane. Un unico filone quello del carbone, sostenuto da industrialipoco coraggiosi e politici miopi che negli ultimi 20 anni si sono concentrati a difendereesclusivamente gli interessi e i profitti dell’azienda a scapito di quelli dei cittadini e degli stessidipendenti. Una filiera, quella del carbone, ormai morta e sepolta, che non ha un presente e non puòcerto avere un futuro in mezzo alle case di una valle stretta e popolata come questa.""In questi giorni - prosegue Mantero - la dirigenza dell’Italiana Coke, giocando la carta del ricattooccupazionale e dell’incolumità della popolazione della valle, cerca di rimanere in piedi in unasituazione di crisi di liquidità che in oltre 100 anni di storia l’azienda non aveva mai conosciuto."“L'azienda si trova in una congiuntura nella quale nemmeno le banche credono più e gettanol’elemosina di un rinvio di 15 giorni per permettere a chi può di prendere l’elicottero e scappare,lasciando il conto da pagare agli ultimi, quelli su cui ricade sempre tutto, quelli che pagano sempre ecomunque le scelte scellerate compiute da altri sulla loro pelle, siano essi dipendenti o abitanti delcircondario.”"Nel 2015 la filiera del carbone non può più essere la dimensione di vita e di lavoro di un'Italia chegiocava a fare la grande potenza industriale, non può più essere questa l’idea di sviluppo chevogliamo per il nostro territorio e per i nostri figli per i prossimi decenni” conclude Mantero

cs