Il segretario regionale della Lega Nord Liguria Sonia Viale traccia un primo bilancio politico a una settimana di distanza dalla visita a Genova del segretario federale Matteo Salvini per l’apertura ufficiale della campagna elettorale del Carroccio in Liguria con il lancio della candidatura alla presidenza di Edoardo Rixi alla Regione Liguria.
«Il teatro della Gioventù gremito di tanti militanti e molti simpatizzanti sono l’evidente dimostrazione di quale sia l’entusiasmo che il nostro segretario federale sa generare tra la gente, anche e soprattutto tra i liguri che si sono evidentemente stufati di sentire le solite chiacchiere della sinistra da cui si sentono, a buon diritto, di essere stati “sedotti e abbandonati”. La Lega Nord, insieme al nostro segretario Salvini e al nostro candidato governatore Rixi, rappresenta la speranza per la nostra terra, per uscire dalle paludi di un sistema Pd che ha saputo solo sfoggiare vecchi slogan del tutto anacronistici, soffiando sulla brace di una violenza che evidentemente si annida sotto le ceneri dell’ideologismo della sinistra estrema.
Abbiamo visto cosa hanno giustificato i tweet dell’amica di Burlando che non è in grado di valutare la gravità delle proprie parole: atti vandalici nel pieno centro di Genova e gruppi di balordi a seminare paura tra le famiglie e i commercianti della zona. È chiaro che il Pd non abbia argomenti da opporre alla nostra ricetta di rilancio della Liguria che parte dalla valorizzazione del territorio, della piccola impresa e dall’assoluta necessità di sicurezza dei nostri quartieri.
Neppure il tentativo vergognoso di disorientare i liguri con il balletto sulla data delle elezioni riuscirà ad arginare la voglia dei cittadini di voltare finalmente pagina e mandare a casa il sistema Burlando-Paita. L’indicazione della data del 31 maggio come election day è l’ennesima dimostrazione da parte del parolaio Renzi di voler a tutti costi boicottare l’affluenza alle urne e quindi l’espressione democratica dei cittadini.
Vediamo inoltre, in questa decisione assurda, l’assoluta mancanza di attenzione verso il comparto turistico della nostra regione: piazzare la data delle elezioni nel bel mezzo del ponte del 2 giugno rappresenta da un lato una forzatura pro astensionismo e dall’altra la preclusione, ai turisti liguri o delle altre regioni sotto elezioni, della possibilità a trascorrere qualche giorno di vacanza sul nostro territorio».