Politica - 12 marzo 2015, 12:25

Savona, Imperia, La Spezia: il confronto tra gli enti provinciali liguri tra normativa e dissesto

Mentre la provincia di Imperia, si avvierà tra due mesi al voto, la Provincia di La Spezia ha dichiarato il dissesto e quella di Savona è in fase di pre-dissesto. Dal tecnico UPI Pelagi: “ A Savona ottimo lavoro per minimizzare il danno”

Il futuro degli enti provinciali tra normativa e dissesto. A discuterne questa mattina in palazzo Nervi, sede della Provincia di Savona, nel seminario “L’attuazione della legge 56/2014: gli Statuti delle nuove Province e la riorganizzazione degli enti di area vasta”, gli amministratori a capo dei tre enti liguri. Sono intervenuti infatti i presidenti della Provincia di Savona Monica Giuliano, della Provincia di Imperia Luigi Sappa e della Provincia di La Spezia Massimo Federici. Durante l’incontro hanno illustrato un parere tecnico sulla normativa Giuliano Palagi, esperto UPI e Gaetano Palombelli, responsabile dell’area istituzionale UPI anche in relazione al riordino delle funzioni e della circolare Madia, con il segretario generale della Provincia di Savona, Giulia Colangelo.

Ad aprire i lavori il presidente della Provincia di Savona, Monica Giuliano. “Nell’incontro di oggi è importante fare il punto sull’aspetto economico – finanziario – afferma - Non essendo ancora a conoscenza dell’entità dei tagli infatti, le province non sono in grado di definire il bilancio 2015 e c’è un altro aspetto importante da valutare che è quello organizzativo - statutario e del personale. Con i tecnici dell’UPI vogliamo appunto capire quale possa essere il modello migliore di statuto che possiamo condividere con le province e capire, sulla base delle ultime disposizioni normative, la questione che riguarda il personale e la definizione entro marzo degli esuberi”.

L’incontro di oggi è decisivo per il confronto dei tre enti provinciali che in Liguria condividono le stesse preoccupazioni. Si parla di eventuali sinergie, alleanze, che potrebbero nascere a fronte del confronto. “In termini di attività è ancora presto capire quali sinergie potranno nascere, perché le prime che dovrebbero sorgere sono tra province e comuni e non è un passaggio facile”. Non è semplice infatti coinvolgere tutti i soggetti istituzionali in questo momento di difficoltà, come per il riassorbimento degli esuberi del personale nell’ente:  “Nel momento in cui ho chiesto la disponibilità di tutti i sindaci per le possibili assunzioni nel biennio, su 69 comuni appena 20 hanno risposto” afferma la Giuliano.

Per il presidente della Provincia di Imperia Luigi Sappa invece “le sinergie non sono ora un obiettivo a medio termine, i problemi sono altri. Le province diventeranno enti di secondo livello con delle funzioni proprie e saranno chiamate a svolgere queste funzioni. Vedo più simili a loro agli attuali enti strumentali che svolgono funzioni proprie come l’Arpal”.

L’idea ora è creare uno statuto comune. “L’obiettivo è trovare un accordo per creare uno statuto simile tra gli enti provinciali liguri, affinché inizi un cammino comune di quel che dovrebbe essere un ente di area vasta – afferma la Giuliano – Ma il problema rimangono le risorse, se i tagli sono così drammatici e profondi da mandarci completamente in dissesto, tutto diventa impossibile”.

Secondo il presidente Sappa: “Lo statuto diventa uno strumento importante per le province perché dovrà assolvere un compito non di puro regolamento ma dovrà ritagliarsi degli spazi operativi per rendere concrete le funzioni delle province. Bisogna vedere ora il rango che sarà attribuito allo statuto a seguito della modifica costituzionale delle province”.

A spiegare il quadro a livello tecnico sugli statuti Giuliano Palagi, esperto UPI (Unione Province Italiane). “Le norme della legge Delrio sono scarne per quel che concerne la definizione degli statuti – afferma – ma questa è l’occasione per poter iscrivere gli statuti in questa difficile situazione e per rendere le province in condizioni di prontezza rispetto allo svolgimento delle funzioni.

Enti provinciali liguri a confronto, ma le situazioni poste sul tavolo oggi sono diverse. Mentre la provincia di Imperia, non ancora compresa nella riforma Delrio, con la fine del mandato Sappa si avvierà tra due mesi al voto, la Provincia di La Spezia ha dichiarato il dissesto mentre quella di Savona è in fase di pre-dissesto. “Nonostante ci siano fasi diverse di una situazione drammatica, ritengo che il confronto sia essenziale – afferma il presidente della provincia di Savona – Pur essendo in situazioni economiche diverse è necessario ora avere un quadro nazionale della normativa, mi aspetto molto da questo seminario e dal confronto tecnico”.

Verso le elezioni si avvia la Provincia di Imperia, che così si conformerà alla legge Delrio. L’attuale presidente Luigi Sappa, a fine mandato, si dice preoccupato per il futuro dell’ente. “Andremo al voto il 3 maggio e già si riscontra una prima criticità. Mentre lo scorso anno le province sono andate al voto con il nuovo sistema, quest’anno si va addirittura prima del rinnovo. Così molte amministrazioni che sono al rinnovo non potranno candidarsi, da noi sono in cinque Comuni. Questa è una delle tante storture di questa normativa”.

La provincia di Savona a livello nazionale “condivide tutte le difficoltà delle altre province di media dimensione che hanno avuto tagli insostenibili e assolutamente ingiustificati –afferma l’esperto UPI, Giuliano Palagi -  Ma è stato fatto un ottimo lavoro, per quanto appreso dall’ente savonese, per minimizzare il danno e cercare di tenere il più possibile la struttura in piedi”.

Sussiste il problema esuberi. “Non è giusto che una riforma, come quella Delrio che nasce dalla necessità di contenere i costi della politica, comporti il rischio della perdita di posti di lavoro per dipendenti con professionalità importanti – afferma Palagi – Per quanto riguarda Savona viene mandato avanti un lavoro positivo di attenuazione degli effetti della legge di Stabilità, e di ridisegno della struttura organizzativa”.

Debora Geido