Attualità - 28 febbraio 2015, 12:00

Albenga, gli ex Capannoni di Sanzone vanno all'asta

La base è di tre milioni e 540mila euro: rispetto alla prima gara di settembre il prezzo è sceso di un milione e 180mila euro

Albenga, gli ex Capannoni di Sanzone vanno all'asta

Tre milioni 540 mila euro. È questa la cifra di partenza stabilita dal tribunale di Savona per la vendita dei capannoni dell’azienda Sanzone di Albenga, specializzata in prodotti per l’edilizia e sanitari, chiusa definitivamente dal novembre 2013. Il giudice dell’esecuzione ha fissato l’asta per la cessione del complesso industriale per il 12 marzo 2015, alle 14,15 nel palazzo di giustizia savonese. Si tratta della seconda volta che i capannoni della storica azienda, situata in Regione Rapalline, vengono messi in vendita: lo scorso 18 settembre la base d’asta era di quattro milioni e 720 mila euro.

Nel caso ci fossero più acquirenti interessati a comprare gli immobili, il rilancio minimo dovrà essere di settantamila euro, contro i novantamila della volta scorsa.

Rispetto alla prima gara il prezzo è sceso notevolmente, di un milione 180 mila euro. Un ribasso giustificato, come evidenziato nella stima dello stabilimento dismesso dall’architetto Leopoldo Sdino, da una crisi generale del settore. Negli ultimi anni, si legge nel documento, il valore degli edifici a destinazione industriale è calato di oltre il cinquanta per cento dal 2006 a oggi in provincia di Savona. Per questo motivo, il prezzo stimato per la vendita all’asta è sceso fino ai sette miliardi delle vecchie lire. Otto anni fa, ne sarebbero serviti più del doppio per entrare in possesso delle aree e dei fabbricati.

 “Il complesso industriale è ubicato in una zona pianeggiante a prevalente destinazione residenziale, caratterizzata da colture serricole e da insediamenti artigianali di dimensioni medio piccole. L’insediamento è posto a margine del collegamento tra la costa e Campochiesa e dista cinque chilometri dallo svincolo dell’autostrada e dal centro di Albenga”, sottolinea il consulente del tribunale nella perizia.

 “Il complesso è costituito da cinque capannoni a destinazione industriale e da una palazzina a destinazione terziaria. Il nucleo originario, realizzato negli anni Sessanta, è costituito da un capannone di tremila metri quadrati. A questa struttura è adiacente un capannone di 850 metri quadri, destinato a deposito. Sul lato opposto del piazzale, costruiti nella prima metà degli anni Settanta, ci sono altri due capannoni. Entrambi si estendono su circa 1900 metri quadrati l’uno. Negli anni Novanta, a completamento dell’insediamento, è stato realizzato un fabbricato che si sviluppa su una superficie di 2500 metri quadrati, di cui circa duemila a destinati a esposizione e cinquecento a deposito”, prosegue il perito.

 Infine, in corrispondenza dell’accesso principale, c’è “un edificio a due piani a uso ufficio, con una superficie complessiva di 1200 metri quadrati, realizzato nella seconda metà degli anni Ottanta e parzialmente ristrutturato a metà degli anni Novanta”.

 

Cinzia Gatti

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