Politica - 14 febbraio 2015, 18:01

Chiusure uffici postali nel savonese, Anna Giacobbe:"Evitare che le decisioni assunte da Poste Italiane provochino disagi ingiustificati ai cittadini"

Rischiano di cessare l'attività o vedere ridotto l'orario gli uffici di Final Pia, Ellera, Casanova di Varazze, Savona 10 (Ipercoop) e Cosseria

 

“La riorganizzazione annunciata da Poste Italiane Spa sta provocando tagli di uffici e riduzione di orario di servizio in molti territori”. A riportare nuovamente in luce il problema della chiusura o riduzione di orario per gli uffici postali è l’Onorevole savonese Anna Giacobbe.

A livello nazionale dovrebbero cessare l’attività 455 uffici postali, di cui venti in Liguria, e ridurre l’orario 608, di cui 22 in Regione.

“Nel Savonese, prosegue l’onorevole, chiusure o riduzione di orario di apertura a Final Pia, Ellera, Casanova di Varazze, Savona 10 (Ipercoop) e Cosseria. Questo si aggiunge alla riduzione, già realizzate nei mesi scorsi, dell’orario di apertura dei servizi, come ad esempio nel caso  Spotorno (le alternative sono Vado Ligure o Pietra Ligure). Enti Locali e organizzazioni sindacali hanno denunciato questa situazione. Solo un preciso intervento, a livello nazionale, può creare le condizioni per affrontare il problema in ciascun territorio”.

“Molti deputati del Pd, sottolinea la Giacobbe,  l'interrogazione a prima firma di Enrico Borghi, con la quale chiediamo al Ministro per lo Sviluppo Economico di intervenire per evitare che le decisioni assunte da Poste Italiane Spa provochino disagi ingiustificati ai cittadini, oltre agli effetti sul lavoro dei dipendenti. In particolare chiediamo quali azioni il Governo intenda intraprendere.

* per garantire il rispetto del divieto disposto dall’Autorità per il Garante delle Comunicazioni, di chiusura degli uffici postali nelle aree svantaggiate,

* per favorire una concertazione tra la direzione di Poste Italiane Spa e le amministrazioni locali,

* per evitare che decisioni unilaterali assunte da Poste Italiane Spa arrechino disagi ai cittadini - utenti che non vedono garantita l'effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità e soprattutto di pubblica utilità”

“Non si deve dimenticare, sottolinea Anna Giacobbe, che Poste Italiane Spa riceve contributi da parte dello Stato nell’ambito della legge di stabilità per consentire agli uffici postali periferici di garantire l'erogazione dei servizi postali essenziali, e che deve garantire l'espletamento del servizio universale sulla base di un contratto di servizio con lo Stato, in cui la società si impegna a raggiungere determinati obiettivi di qualità”.

“L’iniziativa parlamentare e le sollecitazioni di Regioni e Comuni hanno spinto il MISE ad incontrare, ieri, Poste Italiane Spa e l’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni. Un primo risultato è l’impegno a che Il confronto con Regioni e Comuni preceda la fase attuativa del piano di razionalizzazione degli uffici postali.

Si tratta di vigilare che ciò accada davvero”.

 

r.g.