Gli anziani, per secoli, sono stati dispensatori del buon senso. Il grande latitante della nostra epoca. Il buon senso, quella piccola bussola capace di orientare le decisioni negli spazi di manovra consentiti dalle situazioni, l'alka seltzer che fa digerire le ambiguità di leggi e codicilli.
Nel tritacarne della crisi, gli anziani hanno pensioni miserevoli e dedicano il tempo ad un'unica missione pragmatica: arrivare come possono sino alla fine mese. La saggezza non la distribuiscono più, ma semmai la limitano all'autopreservazione, minacciati dalle brutalità della burocrazia. Così, anche solo per questo, ci si ritrova orfani delle fonti storiche di buon senso.
I vecchietti non danno più lezioni di vita. Le ricevono. Una pensionata di Albenga ne ha ricevuta una: la macchina in panne non si lascia in divieto nel giorno in cui igienizzano via del Roggetto. Perché altrimenti i vigili applicano la contravvenzione e fanno rimuovere la vettura. E non importa che tu abbia 70, 80, 90 o 100 anni.
Il ragionamento legalitario fila liscio nella misura in cui la polizia locale viene chiamata a rispondere del proprio operato. S'intoppa se di mezzo ci sono lacrime sincere. Allora, in questo caso, l'evento lo si guarda nell'ottica della comunità. E il Comune è la comunità. Lo Stato è la comunità. La polizia municipale nelle sue competenze, nella sua peculiarità e atipicità, è al servizio della comunità.
La signora multata, 70enne, è scoppiata a piangere: si preoccupa del contraccolpo che una sanzione come questa può provocare sulla sua fragile economia quotidiana. Non è il comandante della municipale a dover dare risposte (a questo o altri pianti), ma il soggetto che vigila sui vigili: cioè il sindaco. E' il primo cittadino che coordina gli equilibri delle tutele sociali, non solo la pubblica sicurezza, ed è chiamato ad intervenire là dove la vicenda umana lo richieda.
Collette e mobilitazioni sono sempre utili, ma non rimpiazzano il ruolo assegnato ai responsabili politici della comunità. Un comando della polizia municipale si muove nel perimetro delle norme formali. Sindaco e assessori, invece, possono intervenire per il sostegno di chi rimane indietro e, attempato e solo, sembra mal tollerato da una società che si muove con troppa fretta.
Il buon senso non può essere sempre preventivo (anche se qualcuno avrebbe potuto aiutare la signora a spostare, temporaneamente, l'auto in zona di sosta in attesa di carro attrezzi "non forzato"). Ma lo si può comunque applicare poi, aiutando la piccola economia domestica della vecchina, che a sua volta si sentirà sollevata e sarà in grado di pagare la multa. Anche i sussidi, gli aiuti, gli assegni ad hoc possono essere strumenti di buon senso.
Multa sì. Ma umiliazione no. No al senso di vergogna per una pensionata già angustiata dalla vigliaccheria dei tempi moderni. Se una comunità non riesce a scongiurare le lacrime di una donna di 70 anni per una violazione banale, un giorno alla settimana dovrebbe essere dedicato non solo al lavaggio delle strade, ma anche alla pulizia della coscienza.