Savona - 11 febbraio 2015, 11:30

Dopo il ricordo le considerazioni, Angelo Vaccarezza sulle Foibe

"Io non dimentico e trovo assurdo l'oscurantismo che alcuni governi di sinistra continuano ad adottare ed hanno adottato in passato, come dimenticare il voto contrario alle legge che l'ha istituita di Vendola e Pisapia?"

All’indomani della “Giornata del Ricordo” continua a riecheggiare forte l’affermazione di Angelo Vaccarezza “Io non scordo il massacro delle Foibe”.

Ieri il giorno della riflessione e del ricordo delle oltre 11mila vittime del Generale Tito che, fra il 1943 e il 1947, ha ordinato di annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia.

Gettati all’interno delle cavità carsiche – le foibe per l’appunto –  tra Italia e Jugoslavia, spesso ancora vivi e destinati, così, ad una delle morti più truci, uomini, donne e bambini con un’unica “colpa”: quella di essere italiani.

Per molto tempo questi martiri sono stati dimenticati e il loro ricordo è stato cancellato “Una delle pagine di storia più terribili che non può non essere ricordato. Una repressione politica ed etnica volta ad eliminare gli oppositori del regime comunista che si stava costruendo.-afferma Vaccarezza - Tra i caduti, ufficiali, funzionari e dipendenti pubblici, insegnanti, impiegati bancari, sacerdoti, e tanti, troppi,gli uomini, le donne e i bambini che non avevano colpe”.

Oggi la riflessione di Vaccarezza si sposta inoltre su una considerazione:“Si è dovuto aspettare fino al 2004 affinchè fosse istituita questa data con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 . Da allora il 10 febbraio si celebra  la giornata della memoria per ricordare le vittime di quel massacro”.

Una legge Approvata da una larga e trasversale maggioranza: 502 favorevoli, 4 astenuti e solo 15 contrari su 521 presenti. “Come dimenticare il voto contrario di Nichi Vendola e Pisapia? Il fatto è che viviamo in una nazione dove solo recentemente ci siamo riappropriati del concetto di memoria come dovere sociale. Ricordare non per restare ostaggio del passato, come spesso sono solito ascoltare e leggere, ma per affermare con vigore e diritto di verità storica la tragedia subita dai nostri fratelli, dai loro discendenti e dalla nostra Patria. Ricordare per celebrare il sacrificio di coloro che non vollero rinnegare il loro essere italiani, non vollero piegarsi alla violenza comunista dei Titini portatrice di odio e devastazione.”afferma Angelo Vaccarezza

“E’ incredibile come, molte città governate dalla sinistra non abbiano celebrato la giornata ed anzi abbiano, in alcuni casi, portato avanti iniziative di controinformazione” conclude Vaccarezza che, lo ricordiamo, fu colui che propose durante il suo incarico di vicesindaco di intitolare a Loano proprio una Via ai Martiri delle Foibe permettendo che questa città fosse la prima in  Italia a compiere questo doveroso gesto verso tutti coloro che sono stati perseguitati e uccisi.

I.E.M.