Savona - 10 febbraio 2015, 14:45

Regione, approvato in consiglio l'esenzione del bollo per i veicoli d’epoca

Melgrati, Barbero e Scajola, promotori dell’iniziativa dichiarano:"Se non si troverà una soluzione il rischio è che molti proprietari siano costretti alla demolizione dei veicoli in questione”.

 

Approvato all’unanimità l’Ordine del Giorno promosso dai consiglieri regionali Marco Melgrati e Angelo Barbero e sottoscritto anche da Marco Scajola, sulla decisione da parte del Governo di aumentare il bollo auto per le auto e moto d’epoca. Spiegano Melgrati, Barbero e Scajola: “Con il documento impegniamo la Giunta regionale a farsi parte attiva per evitare che a seguito del cambio della normativa sull’esenzione della tassazione sulle autovetture e moto d’epoca  i proprietari siano costretti alla demolizione dei veicoli in questione”.

“Abbiamo deciso – continuano i tre esponenti del centro destra - di presentare questo documento a seguito delle dichiarazioni apparse sulla stampa locale con le quali la Giunta regionale aveva affermato avrebbe portato all’attenzione del Governo nazionale il problema grave dell’aumento considerevole della tassa di circolazione per i veicoli d’epoca. Vogliamo un impegno concreto da parte dell’amministrazione regionale visto che parliamo di un settore caratterizzato anche da un importante indotto produttivo fatto di piccoli imprenditori, ad esempio meccanici, carrozzieri, che sono piccoli artigiani i quali ruotano intorno alla gestione di questi mezzi storici e va salvaguardato”.

“Stiamo parlando di un patrimonio che non possiamo rischiare di perdere perché questi veicoli rappresentano la nostra tradizione culturale: l’Italia era tra i più importanti produttori di veicoli, e i veicoli d’epoca sono l’immagine visiva e concreta del design italiano nel mondo. Anche se siamo in ritardo, il pagamento della tassa di circolazione doveva effettuarsi entro il 31 di gennaio, siamo ancora in tempo per seguire con pervicacia e attenzione questa questione. La Giunta deve attivarsi per trovare una soluzione così come hanno fatto altre Regioni, vedi la Lombardia e la Toscana, ad esempio. Non si capisce perché è legittimo che alcuni cittadini possano pagare meno di altri solo perché abitano in una Regione piuttosto che in un’altra”, concludono Melgrati, Barbero e Scajola.

 

c.s.