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Savona | 05 febbraio 2015, 13:00

Savona, violenza sessuale: Bonvicini respinge le accuse e si avvale della facoltà di non rispondere

Oggi l'interrogatorio dell'ex ispettore della polizia postale di fronte al giudice. Il carrozziere savonese, Mario Di Buono invece risponde

Savona, violenza sessuale: Bonvicini respinge le accuse e si avvale della facoltà di non rispondere

Pesano le accuse sulle spalle di Alberto Bonvicini: dalla circonvenzione di incapace all’omicidio colposo, dalla truffa ai danni dello stato ed infine, (nuovo retroscena) alla violenza sessuale di gruppo. Non migliora la condizione dell’ex comandante della polizia postale di Savona coivolto nell'inchiesta sulla morte del medico Luisa Bonello e arrestato in seguito ad una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere che gli è stata notificata dal gip Fiorenza Giorgi.

E proprio questa mattina Alberto Bonvicini è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari. Al centro dell'interrogatorio l'accusa di violenza sessuale. Bonvicini si é avvalso della facoltà di non rispondere ma, al giudice avrebbe fatto una sola dichiarazione. Secondo gli avvocati Riccardo Lamonaca e Luigi Gallareto, l'ex ispettore della polizia postale avrebbe respinto ogni addebito e negato ogni violenza.

Inoltre i legali stanno valutando la possibilità di presentare una nuova impugnazione al Tribunale del Riesame per la scarcerazione di Bonvicini.

Al sottufficiale di polizia sarebbe verrebbe contestato il reato di abusi sessuali verso una donna affetta da alcuni disturbi psichici. La nuova svolta proprio mentre gli inquirenti, coordinati dal pm Giovanni Battista Ferro, indagavano sulle altre ipotesi accusatorie: circonvenzione d'incapace, omicidio colposo e truffa ai danni dello Stato. Scavando nella vita di Bonvicini sarebbero emersi alcuni particolari che hanno portato gli investigatori ad ipotizzare che una donna frequentata dal poliziotto potesse aver subito delle molestie. Di qui la nuova richiesta di custodia cautelare in carcere. Nei guai per lo stesso motivo un carrozziere savonese, Mario Di Buono, per il quale il giudice delle indagini preliminari Fiorenza Giorgi ha chiesto gli arresti domiciliari.

Anche Di Buono é stato sottoposto ad interrogatorio e, differentemente da Bonvicini, avrebbe risposto alle domande del giudice Giorgi. 

Intanto spuntano altre due persone tra le vittime di Bonvicini, un altro uomo ed una donna dai quali l’ex comandante si sarebbe fatto consegnare denaro. Dagli atti del procedimento penale coordinato dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Battista Ferro sembra emergere, infatti come Mauro Marenco, dipendente della questura di Savona, abbia prestato una ingente somma di denaro all’ispettore, si parla di 18 mila euro oltre all’uso di un garage di sua proprietà. Per quel che riguarda la donna coinvolta sembra essere la madre di un giovane calciatore che avrebbe avuto rapporti con Bonvicini e concesso un prestito di circa 10 mila euro somme che nella versione fornita da Bonvicini sarebbero state un aiuto per il dirigente dell’Albenga calcio. Su tutto ciò Bonvicini si é avvalso della facoltà di non rispondere.

Debora Geido

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