Le primarie per la scelta del candidato del centrosinistra alla carica di Presidente della Regione Liguria si sono concluse con il riconoscimento della vittoria di Raffaella Paita, il contestuale esame delle irregolarità emerse nel corso delle primarie stesse e il giudizio dei Garanti, presieduti da una persona di altissimo profilo quale è quello di Fernanda Contri, ex giudice della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana, che ha deciso di annullare il risultato di 13 seggi.
Nel pieno rispetto delle regole e delle consuetudini proprie del Partito Democratico, nelle direzioni provinciali e in direzione regionale sono stati votati documenti in cui i dirigenti si sono impegnati al leale sostegno della vincitrice, al riconoscimento delle irregolarità emerse, ma soprattutto a una concreta opera di ricomposizione delle fratture interne conseguenti questa aspra campagna per le primarie, sulle cui modalità di conduzione si può sollevare più di una questione, politica e morale, e, al riconoscimento, nella scrittura del programma del centrosinistra da presentare ai cittadini, delle richieste e delle diverse anime che compongono detta coalizione.
Purtroppo in questi giorni continua una paradossale opera denigratoria nei confronti dell'avversario di Raffaella Paita, l'europarlamentare Sergio Cofferati, con le motivazioni e i pretesti più svariati.
Si passa dalla richiesta di dimissioni dall'europarlamento, dimenticando che 120mila persone del collegio nord-ovest hanno scritto "Cofferati" sulla scheda, portando conseguentemente voti al partito che aveva fondato. Cosa ancora più grave si cerca di dimenticare la statura di Cofferati come difensore dei diritti dei lavoratori, come rappresentante delle Istituzioni e come figura politica.
Senza sapere da dove si viene, senza avere un saldo legame con le tradizioni progressiste e riformiste, senza radici, non c'è futuro. Questo dovrebbe essere chiaro a tutti. A Sergio Cofferati dobbiamo tutti essere grati per il lavoro svolto per il partito e per la rappresentanza che ha garantito agli elettori dello stesso.
Il capolavoro politico compiuto con l'elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica vale più di mille appelli alla ricomposizione, al riconoscimento delle diverse anime che compongono il Partito Democratico ed è la dimostrazione della capacità di guardare avanti per obiettivi più alti che non siano mere diatribe o, peggio, logiche spartitorie.
Il Partito Democratico ha tra i suoi valori fondanti il rispetto della legalità, lo ha ribadito ancora nella bellissima giornata di ieri, e lo testimonia ogni giorno, con il lavoro dei suoi rappresentanti istituzionali e dei suoi militanti.
Proprio per questi motivi è necessario che tutti insieme non si cada nella tentazione dell'attacco paradossale e strumentale verso chi ha chiesto chiarezza e rispetto della legalità sopratutto nello svolgimento di quell'esercizio di democrazia e inclusione rappresentato dallo strumento delle primarie. Specialmente quando questi attacchi celano il protagonismo di qualche esponente, a discapito della credibilità e della sincera partecipazione della comunità del Partito Democratico.
Cogliamo il messaggio dato dall'elezione di Sergio Mattarella, rendiamocene veri testimoni. Servire le Istituzioni è un esercizio collettivo e quotidiano e si nutre di atti pubblici e privati, non solo della partecipazione esteriore a qualche manifestazione o di mere dichiarazioni, la richiesta di rispetto dei principi di legalità inizia da noi stessi e si concretizza con decisioni ferme e dettate dal perseguimento del bene comune. E su questo non si può dire nulla a persone come Sergio Cofferati.
Chi siamo:
FutureDem è una rete di donne e uomini che intendono dare vita a progetti
di buona politica. Vogliamo proporre e pensare a nuovi modelli
associativi, che mettano al centro la persona, perché riteniamo che un
partito debba essere un luogo dove chi ha un'idea viene sempre ascoltato
e, se meritevole, valorizzato.
La maggior parte di noi è composta da amministratori e giovani militanti,
prevalentemente dell'area PD e del centrosinistra. Giovani che si sono
incontrati in tutte le parti d'Italia durante le primarie 2012 e credono
in un partito più aperto, più orizzontale in cui ognuno possa produrre
pensiero, vedere le proprie proposte considerate ed ascoltate. Per mettere
in pratica questo progetto abbiamo pensato di ispirarci ad alcune “best
practices” che esistono già oggi, come il circolo Copernico a Cagliari o
la piattaforma Adesso partecipo sviluppata durante le primarie e metterle
insieme. Oggi la rete e l’idea di network dinamico è secondo noi quella
che meglio si adatta ad una realtà in rapido mutamento, alla voglia di
fare gruppo, ma gruppo mobile, che si incontra per interesse comune e
lavoro comune su temi specifici. In questa avventura l’importanza centrale
risiede nell’impegno e nella partecipazione di ognuno. La possibilità di
cambiare, parte dalle piccole scelte che ogni giorno compiamo nel nostro
quotidiano, perché il cambiamento è l’essenza della vita stessa.
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