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Eventi | 29 gennaio 2015, 09:30

“Mettersi o togliersi la maschera? Questo l'enigma”: a Noli la mostra di Massimo Paracchini

Esposizione aperta dal primo al 17 febbraio. Paracchini è un pittore originario di Vercelli, la sua peculiarità, quella di unire all’arte pittorica la poesia

“Mettersi o togliersi la maschera? Questo l'enigma”: a Noli la mostra di Massimo Paracchini

 

Dal primo al 17 febbraio sarà aperta a Noli, in occasione del Carnevale, la mostra dell’artista Massimo Paracchini. Le opere saranno visibili presso la Galleria Noli Arte, Loggia della Repubblica. Paracchini è un pittore originario di Vercelli, la sua peculiarità è quella di unire all’arte pittorica la poesia, in un gioco fluido e armonico dei colori e del creato al quale cerca di dare un senso ed una interpretazione. Tema dell'esposizione il Transfuturismo  Eidetico e Visionario, collegato al Futurismo con la filosofia di Husserl fondatore  della fenomenologia.

“Parlo di Transfuturismo perché nelle mie opere il movimento non è più generato  da oggetti  che si  muovono  nello  spazio, ma da un movimento  ondulatorio curvilineo interiore  creato dal pensiero e dall’anima che si  interseca con il movimento circolare dell’Universo. E’ più un dinamismo prodotto  dalla mente che reale”, spiega l'artista Paracchini.

“Maschere dalle mille espressioni, dai mille colori dell’arcobaleno che, attraversate dalla luce dell’oro e dell’argento, hanno uno sguardo enigmatico, che nascondono misteri e verità da svelare, che danno il coraggio di essere e di affrontare il mondo con tutte le sue difficoltà, che danno l’illusione di essere re per un giorno di un Universo capovolto!”, questo lo spirito dell’artista.

“Mettersi o togliersi la maschera? Questo è il grande enigma – si chiede l’artista Massimo Paracchini nel testo “I pensieri sull’arte” – E’ meglio coprirsi il volto per rimanere anonimi, per vivere una vita che non è nostra e che non ci appartiene e vedere quella poca luce che filtra dalle fessure di una maschera o affrontare il mondo “de visu” con tutti i suoi pericoli e le sue minacce, ma godersi fino in fondo tutta la sua bellezza e assorbire fino al midollo un oceano di luce con tutti i colori dell’iride che ci inonda ogni giorno con la forza di un uragano travolgente!”.

 

r.g.

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