una riflessione e un breve ricordo di Stefano Persenda
Circa 30 anni fa, alle Scuole Medie Guidobono, insegnavo educazione fisica , in una classe avevo, tra gli altri, un giovanissimo allievo di nome Stefano, era uno scattante tredicenne dai capelli rossi, amava molto il calcio e infatti era un promettente calciatore, non mancava mai una partita domenicale sia come atleta che come tifoso.
Stefano era un ragazzino pulito e per bene, vivace ma educato, pieno di voglia di vivere e di fare. Sono passati più di trentanni, Stefano , improvvisamente se n'è andato, per sempre. lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia, nei suoi amici e nel suo lavoro. Era diventato grande, diventando un uomo con degli ideali ma era rimasto un ragazzino almeno nelle passioni e nella voglia di fare e di costruire e così ha fatto in questi anni che ha vissuto.
Lo incontravo casualmente al bar Benzi, dove prendeva il caffè e Stefano , ricordandosi del suo suo vecchio professore di educazione fisica delle medie, mi salutava con un sorriso.
Ora ho saputo che Stefano Persenda, stimato professionista e ottimo padre di famiglia , se n'è andato per sempre. Non posso non ricordarlo con stima, rispetto e profonda commozione e penso che purtroppo ci lasciano sempre i Migliori.
Roberto Nicolick