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Attualità | 29 dicembre 2014, 08:45

L'Enpa dice "No ai botti per San Sivestro!"

Ogni anno, nella provincia di Savona, almeno una cinquantina di cani e gatti fuggono terrorizzati e in qualche caso non vengono più ritrovati o muoiono investiti dalle auto

L'Enpa dice "No ai botti per San Sivestro!"

 Gli ultimi minuti di quest’anno saranno per gli animali momenti di paura. Quasi ovunque infatti scoppieranno botti e fuochi d’artificio, con rumori assordanti che terrorizzano cani, gatti e uccelli che vivono in città e che hanno uno spettro uditivo (negli ultrasuoni) quattro volte più ampio dell’uomo.   

La Protezione Animali Savonese diffonde in questi giorni un decalogo per affrontare il problema al meglio; ma suggerisce fondamentalmente ai possessori di animali di trascorrere la notte di San Silvestro con loro e, se possibile, portarseli assieme al veglione, in modo da poterli tranquillizzare quando  scoppieranno i botti di fine d’anno; viceversa tenerli ben chiusi e sotto controllo, lasciandoli in compagnia di un indumento o un oggetto che riporti l’odore o il ricordo dell’amato proprietario e, per  minimizzare l'impatto dei botti, accendere radio o tivù; nei casi più gravi consultarsi col veterinario di fiducia, che potrà prescrivere un blando sedativo o rimedi omeopatici o di erboristeria. Ogni anno, nella provincia di Savona, almeno  una cinquantina di cani e gatti fuggono terrorizzati e in qualche caso non vengono più ritrovati o muoiono investiti dalle auto; senza contare i volatili che ormai vivono in città e che solo in parte si stanno abituando  (colombi, tortore, passeri, merli, storni, cornacchie, gabbiani, taccole, rapaci notturni), alcuni dei quali vengono trovati morti o soccorsi dai Volontari dell’ENPA il giorno dopo, per spavento o fatica nell’estemporanea fuga dal posatoio. Per fortuna,  anche quest’anno è in atto un prezioso lavoro di prevenzione da parte degli Organi di Polizia, a cui l’ENPA rivolge vivo ringraziamento, invitando i cittadini a segnalare loro l’abuso dei fuochi artificiali e gli episodi che potrebbero coinvolgere gli animali. Nella speranza che aumenti il numero dei Comuni savonesi che proibiscono i botti (quest’anno si è aggiunto Millesimo, con il coraggioso invito “Io non sparo”), come avviene altrove (ad esempio a La Spezia), l’associazione invita tassativamente a non spararli in campagna o contro alberi, perché potrebbero provocare pericolosi incendi, come a Quiliano alcuni anni fa.

APPROFONDIMENTO:

Lo scoppio di un petardo o di un fuoco artificiale in piena notte, ma pure di giorno, causa agli animali danni che nemmeno possiamo immaginare. Negli uccelli un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai dormitori, volando al buio anche per chilometri, andando a morire sfracellati contro qualche muro, albero o filo elettrico; quelli che riescono ad atterrare o a posarsi spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature ed alla mancanza di un riparo. Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento, tale da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti per scappare dal rumore per loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. Negli animali di allevamento, con particolare riferimento a mucche e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da paura. QUINDI CHI AMA GLI ANIMALI NON USA I BOTTI (petardi, cipolle, etc.) ma, eventualmente, soltanto fontane, girandole, cascate, stelline, candele e batterie colorate.

Va inoltre ricordato che le Forze di Polizia possono applicare nei confronti degli autori l’articolo 703 del codice penale, purtroppo spesso dimenticato ma comunque in vigore, che recita: “Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa (… omissis …) accende fuochi d’artificio, o lancia razzi (… omissis…), o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino ad euro 103,00; se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese.”

cs

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