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Albenganese | 29 dicembre 2014, 10:45

Albenga: dopo la via dedicata ai deportati il Centro Pannunzio chiede una targa anche per gli internati militari.

Afferma il Prof. Quaglieni “non esistono solo i deportati per ragioni politiche e razziali,esistono anche gli IMI, gli internati militari in Germania. Furono oltre mezzo milione.”

Albenga: dopo la via dedicata ai deportati il Centro Pannunzio chiede una targa anche per gli internati militari.

Dopo l’intitolazione di una via ai deportati albenganesi in Germania avvenuta durante l'amministrazione del Sindaco Guarnieri oggi il Centro Pannunzio nella persona del Prof. Quaglieni chiede che non vengano dimenticati gli internati militari in Germania.

Affema Quaglieni “Furono oltre mezzo milione,fra i  quali Alessandro Natta ,Tonino Guerra, Giovannino Guareschi,Mario Rigoni Stern. Anche Albenga ha avuto i suoi internati,ma essi sono stati dimenticati o compresi,non si sa perchè, con  i deportati. Come ricorda l'avv. Cosimo Costa,tra gli altri internati in Germania ci fu Benedetto Fassino,funzionario del San Paolo e segretario della locale sezione Internati in Germania che con gli anni è andata scemando per la morte dei suoi associati”.

Il Centro "Pannunzio" propone per queste ragioni  al Sindaco Avv. Cangiano, che il prossimo 25 aprile venga  integrata la intitolazione della targa aggiungendo al ricordo dei Deportati anche quella degli Internati militari in Germania.

Afferma Quaglieni “Essi soffrirono, e parecchi di loro morirono, nei lager tedeschi, a partire dal settembre 1943 fino al maggio 1945. Dalla legge , sia pure tardivamente ,sono stati equiparati

ad ogni effetto ai partigiani combattenti perchè la loro resistenza venne riconosciuta pari a quella  chi chi partecipò alla Guerra di Liberazione e alla Resistenza in Italia. Fu una resistenza senza armi, di uomini riscattarono con il loro comportamento l'onta dell'8 settembre ".

r.g.

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