Attualità - 29 dicembre 2014, 17:15

"Dedichiamo la nostra vita alla pace e alla felicità di tutta l'umanità e di tutti gli esseri viventi"

I buddisti, 4° comunità in Italia per numero di fedeli, vivono il Natale come festa civile, un momento per ritrovarsi

Ogni giorno rinnoviamo la promessa di dedicare la nostra vita alla pace e alla felicità di tutta l’umanità e di tutti gli esseri viventi”. A parlare è Monica, buddista  savonese aderente alla corrente dell’Istituto Italiano Soka Gakkai.

Il buddismo, con i suoi 73mila fedeli, è la quarta religione in Italia. “Il Buddha non è un’entità, spiega Monica, un Dio in senso classico, (la religione non contempla la teogonia, ndr), ma la buddità è uno stato vitale di “illuminazione”, presente in ognuno di noi in ogni momento della vita”.

I fedeli credono dunque in un principio, che secondo loro permea tutto l’universo: la simultaneità tra causa ed effetto. Un concetto ben rappresentato dal fiore di loto, uno dei simboli della religione, che al tempo stesso è fiore e frutto. 

I buddisti rinnovano ogni giorno, di fronte alla pergamena sacra, la loro promessa di dedicare la loro vita alla felicità di tutta l’umanità e degli esseri viventi, attraverso la ripetizione del mantra “Nam myoho renge kyo”. “La frase che recitiamo ogni giorno, spiega Monica, significa "io dedico la mia vita alla mistica legge di causa ed effetto". Noi preghiamo, ma agiamo soprattutto, per la serenità di tutti gli esseri viventi”.

E il Natale? “Molti di noi lo celebrano, ovviamente, non come festività religiosa, ma come civile e culturale. Un modo per ritrovarsi insieme, di condivisione e scambio”, conclude Monica.

Cinzia Gatti