Politica - 23 dicembre 2014, 14:00

Inchiesta Spese Pazze: solidarietà dal Pd a Nino Miceli

Manifestazioni di stima da parte di molte persone, tra queste l'assessore Di Tullio “Io penso che Nino Miceli sia onesto e che la storia che lo vede coinvolto si chiarirà .”

L’annuncio shoccante quella che Nino Miceli è stato indagato per peculato nell’inchiesta Spese Pazze .

L’esponente del Pd, lo ricordiamo, sarà chiamato a rendere conto in merito a spese sostenute dal PD, in particolare la procura ha chiesto spiegazioni sul metodo di pagamento delle spese adottato dal Pd per capire se quelle sostenute per ristoranti, bar, cancelleria, taxi e biglietti aereo, possano rientrare tra quelle rimborsabili dalla Regione, o se invece i consiglieri abbiano abusato e quindi speso denaro pubblico per spese personali. Il periodo delle spese contestate sarebbe quello compreso tra il 2010 e il 2012.

La notizia non è passata inosservata e diverse sono state le manifestazioni di profondo affetto e stima che hanno riempito, tra l’altro il suo profilo Facebook .

“Io penso che Nino Miceli sia onesto e che la storia che lo vede coinvolto si chiarirà .” afferma l’assessore savonese Livio Di Tullio.

Anna Giacobbe (CGIL) “Ci sono ruoli che comportano responsabilità, e qualche rischio: perché si risponde di sé ed anche di altri. E attraversiamo tempi difficili. Poi ci sono in giro persone che saprebbero speculare su qualunque cosa.
Con, e contro, tutto questo capita di dover avere a che fare. Conosco Nino, da più tempo di quasi tutti voi. E se "i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore", Nino è certamente tra questi.

Queste solo alcune delle moltissime manifestazioni di affetto in attesa che la magistratura faccia il suo corso mentre lui stesso afferma “Voglio comunicare a tutti i miei amici, prima che lo apprendano dai giornali, che mi sento profondamente frustrato nel vedermi associato al capitolo delle cosiddette “spese pazze” che in Liguria e in tutta Italia ha rivelato episodi anche gravi, suscitando l’indignazione popolare. Un’inchiesta giusta, voglio sottolinearlo, perché la magistratura fa il suo mestiere ed è giusto che indaghi per chiarire ciò che sospetta essere nebuloso, specie quando ci sono di mezzo soldi pubblici.
Non sono una persona interessata al denaro e in questi 10 anni da consigliere regionale ho versato, come tutti i miei compagni, al mio partito ogni mese le erogazioni con cui noi eletti contribuiamo a sostenere l'attività politica del PD. Se avessi voluto arricchirmi avrei fatto altre scelte.
Non ho mai fatto acquisti assurdi o altre spese pazze. Oggi sono indagato nella mia qualità di responsabile del gruppo del PD in Regione Liguria. Mi adopererò in ogni modo per riuscire a dimostrare la mia totale estraneità ai fatti, per riscattare il mio onore e quello del mio partito
.”

Mara Cacace