È previsto per domani giovedì 18 dicembre a Palazzo Chigi un incontro sulla questione della centrale termoeletrrica Tirreno Power di Vado Ligure .
In vista di questo la Rete Savonese Fermiamo il Carbone decide di rappresentare il proprio punto di vista sulla questione attraverso una nota che specifica come il “Tavolo di lavoro” è stato indetto per mettere "sotto esame una possibile correzione all' Aia per la centrale di Vado che l'azienda ritiene troppo restrittiva soprattutto per quanto riguarda l'accensione degli impianti a gas e i tempi stretti per la realizzazione della copertura del carbonile." E per " trovare un'intesa per far ripartire l'azienda dopo la concessione dell'Aia.
Un Tavolo di lavoro indetto a Roma perché ritenuto un tema di portata nazionale, ma affermano i rappresentanti della Rete “La normativa di riferimento, non ci pare contemplare un ruolo del Consiglio dei ministri per la "correzione" dei contenuti dell'autorizzazione definiti dai competenti organismi tecnico-scientifici, allo scopo di venire incontro alle esigenze dichiarate dal richiedente l'autorizzazione stessa”.
Si continua poi “Nel merito della vicenda ci sia consentito rammentare che l'Autorità Giudiziaria (il GIP presso il Tribunale di Savona) nel marzo scorso ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo, tuttora vigente, delle due sezioni a carbone di questa centrale ritenendo configurato il delitto di disastro consumato, a fronte di una situazione di gravissimo danno ambientale e sanitario”.
“Gli esiti davvero drammatici, sul piano ambientale e ancor più su quello della salute pubblica, delle ricerche condotte dai consulenti tecnici incaricati dalla Procura di Savona (ad oggi non smentite da alcuno, malgrado alcuni scomposti attacchi sulla stampa) sono evidentemente conseguenti alla collocazione della centrale Tirreno Power in piena area urbana densamente popolata. Di qui l'assoluta necessità in sede di AIA di tener conto della situazione ambientale e sanitaria locale, considerando le assolute specificità del territorio in cui l'impianto è inserito”.
Si conclude poi “Per i motivi suesposti, come Associazioni che da tempo svolgono un ruolo riconosciuto di rappresentanza degli interessi di tutela ambientale e sanitaria della popolazione residente, chiediamo quindi di essere convocati al Tavolo di lavoro per poter presentare convenientemente la situazione e le esigenze dei cittadini residenti in questo territorio”.